Scontri al Brennero, settanta a processo 

Risponderanno di interruzione di pubblico servizio, porto di oggetti atti ad offendere e oltraggio: udienza blindata



BOLZANO. Per gli scontri al Brennero dell’agosto dello scorso anno tra forze dell’ordine, militanti di area anarchica ed esponenti dei centri sociali, mercoledì prossimo in settanta sono chiamati a comparire davanti al tribunale di Bolzano. Dovranno rispondere di interruzione di pubblico servizio (per il blocco della ferrovia), radunata sediziosa ed oltraggio. Alcuni degli inquisiti, ripresi da filmati e telecamere durante la fase più violenta della manifestazione, saranno processati anche per lesioni personali e danneggiamento. Come detto molti degli inquisiti sono appartenenti all’area anarchica, altri all’epoca dei fatti avevano aderito ai movimenti black bloc. Dei settanta attesi mercoledì mattina in tribunale a Bolzano 63 hanno scelto di essere processati in lingua italiana e compariranno davanti al giudice Andrea Pappalardo. Sette hanno invece scelto la lingua tedesca e compariranno davanti al giudice Ivo Perathoner. Tra i reati contestati, a seconda degli elementi di accusa in mano agli inquirenti, c’è anche il porto di oggetti ed armi atti ad offendere senza dimenticare resistenza a pubblico ufficiale e il travisamento. Per farla franca ci fu anche chi arrivò perfino a coprirsi con il nastro le scarpe da ginnastica in modo tale da rendere ancora più difficile il compito delle forze dell'ordine. Agli atti del procedimento ci sono una quarantina di ore di filmati, girati il pomeriggio degli scontri e di guerriglia al Brennero. La polizia ha infatti raccolto materiale utile (video e foto in particolare) da diverse fonti, ma la parte più corposa dell'indagine è costituita dai filmati girati direttamente dalle forze dell’ordine. . Per arrivare all'identificazione di gran parte dei partecipanti - in totale erano quattrocento - sono state attivate le Questure di mezza Italia. La polizia infatti sapeva che al Brennero erano giunti anarchici dalla Lombardia, dalla Sardegna, ma anche dalle Marche. Oltre ad una nutrita schiera di trentini ( in prima linea nell'organizzazione della protesta) con una limitata rappresentanza di altoatesini. Questi ultimi hanno tra i 20 e i 30 anni, ma tra loro non manca nemmeno qualche antagonista attempato. Come si ricorderà la manifestazione di protesta, che ufficialmente era contro le barriere anti profughi al confine annunciate all’epoca dall’Austria, era stata utilizzata come pretesto per scatenare la guerriglia, in stazione al Brennero, lungo la Statale e lungo l'autostrada.

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