«Shared space? Servono più controlli sulla velocità» 

Nuova viabilità a Bressanone. Prime critiche alla novità che fa convivere auto, bici e pedoni I negozianti invocano più strisce pedonali e una maggiore attenzione alla sicurezza in generale


Fabio De Villa


Bressanone. I nuovi “spazi condivisi” in centro a Bressanone piacciono, ed anche molto ma, potrebbero essere più sicuri. Di questo sono convinti in particolare tanti commercianti che in via Bastioni Minori hanno i rispettivi negozi e giornalmente riferiscono di assistere a “vari ingressi d’auto e di moto a velocità sostenute e comunque al di sopra dei 20 chilometri orari consentiti”, il limite imposto ai veicoli in un’area che ha l’obiettivo di far convivere mezzi motore, pedoni e ciclisti in un sistema di spazi appunto condivisi basato su regole precise.

A dire dei commercianti, poi, mancano in alcuni punti le strisce pedonali e questo crea “una certa confusione” laddove i pedoni azzardano attraversamenti all'improvviso e dove capita e automobilisti e ciclisti non sempre sono pronti a intuire i movimenti. Con il risultato, appunto, di accrescere la sensazione di possibili rischi, se non addirittura la possibilità di incidenti.

A un mese dalla loro apertura a pedoni, ciclisti ed automobili, gli spazi condivisi insomma sono stati apprezzati dai brissinesi e turisti, con delle sottolineature critiche precise, che potrebbe anche tornare utili suggerendo magari immediati “interventi correttivi”.

A testimonianza del gradimento della novità in fatto di viabilità cittadina, ci sono gli innumerevoli commenti positivi che sbocciano qua e la sui social network, a cui seguono le tante foto dei turisti in visita alla nostra cittadina. “Quello che però manca ancora è la sicurezza – racconta il consigliere Antonio Bova, che riprende e riassume le critiche sussurrate in città - Il rifacimento di via Bastioni minori, come di un tratto di viale Ratisbona, è stato un intervento sicuramente bello dal punto di vista estetico e funzionale. Ciò che non mi convince è il concetto legato alla viabilità in queste vie, ovvero un luogo dove auto, pedoni e biciclette condividono la sede stradale senza alcuna barriera o striscia che delimitino uno spazio della carreggiata. A questo progetto, voluto fortemente dalla lista ecosociale la scorsa legislatura e portato avanti dalla Svp e dal Pd, mi sono opposto. Il progetto nasce in Svizzera dove i cosiddetti “spazi condivisi” sono in uso in qualche Comune. Nel progetto - continua Bova - sin dall’inizio si è pensato di togliere le barriere fisiche mettendo assieme auto, pedoni e biciclette, dove quest’ultimi hanno la precedenza ed è per questo che non ci sono strisce pedonali, cosa di cui tanti cittadini sentono la mancanza. Attualmente c’è il doppio senso di marcia, almeno fino a quando in via Roma non finiranno i lavori. Poi, com’è previsto, dovrebbe attuarsi un senso unico da nord verso sud o addirittura si pensa di chiudere la via facendo anche di via Bastioni minori e per un breve tratto di viale Ratisbona un isola pedonale. Credo - sottolinea il consigliere Bova - che almeno un senso unico lo si debba fare. Trovo assurdo che non ci siano strisce pedonali, soprattutto per la sicurezza dei pedoni, come del resto mi sembra da rivedere l’idea del progetto in sé, soprattutto per quanto avviene nelle vie vicine. Infatti, non si possono avere i dissuasori su via Bastioni Maggiori, voluti dal prefetto dopo gli attacchi terroristici del 2017 per scongiurare l’eventualità che un veicolo prenda velocità e si lanci sui pedoni, e avere spazi condivisi su una via adiacente. A conferma di questo, mi è stato segnalato di recente anche un incidente con una persona anziana coinvolta”.

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