l’incontro - il 19 settembre al Pluricomprensivo 

Una lezione contro la droga 

Gianpietro Ghidini racconta ai ragazzi una tragedia e una rinascita



BRESSANONE. Un papà modello Gianpietro Ghidini, un papà con una forza interiore incredibile e che gira le scuole d’Italia per raccontare la storia di suo figlio Emanuele, suicida nel 2013 diopo aver assunto un cartoncino di Lsd che lo ha portato a gettarsi in un fiume.

Gianpietro Ghidini da allora si impegna perché quella tragedia possa salvare altri giovani tenendoli lontani dalla droga. Così è nata l’associazione “Pesciolino Rosso”, che prestò sbarcherà anche a Bressanone per incontrare i giovani del polo scolastico in lingua italiana. “Si tratta di una novità per la nostra città - spiega il dirigente della scuola professionale di Bressanone Alberto Conci – Mercoledì 19 settembre, dalle ore 10 alle 12 all’Auditorium del Pluricomprensivo, abbiamo organizzato, unitamente al liceo, questa interessante iniziativa con Gianpietro Ghidini della Fondazione Pesciolino Rosso”. Nel suo tour nelle scuole papà Gianpietro si rivolge ai ragazzi come se parlasse a suo figlio, parla di droga, alcol e dipendenze. È lui stesso a spiegare ai giovani le conseguenze dell’assunzione di droghe e com’è fatta la cocaina o la marijuana, ma soprattutto cerca di stimolarli, di far loro capire come orientare la voglia di far esperienze.

Per Gianpietro, è così che lo chiamano oggi gli studenti, ogni abbraccio a un giovane è una nuova carica d’energia. Nei suoi incontri si rivolge però anche ai genitori, a cui è dedicata una parte del libro “Lasciami Volare”. “Spesso infatti - spiega - siamo noi genitori più persi dei nostri figli”.

Per tante volte papà Gianpietro ha già raccontato la propria storia e quella di suo figlio Emanuele attraversando tutta Italia e non si vuole fermare. Una testimonianza di vita, per cercare di condividere l’idea che non solo possiamo sopravvivere al dolore, ma che le sofferenze e le difficoltà della vita ci possono rendere migliori, perché quello che oggi sembra farci cadere può essere quello che domani ci aiuterà a stare in piedi. Il programma dell’incontro è contenuto in due ore circa, durante le quali papà Gianpietro oltre alla storia di Emanuele, racconta la propria storia di padre, cercando di trasmettere ai giovani l’idea che da ogni errore ci si può rialzare e che la sofferenza e le difficoltà che incontriamo possono essere occasioni di crescita, se continuiamo a credere in noi stessi e nella vita e soprattutto se abbiamo il coraggio di chiedere aiuto.

Durante l’incontro si parla di dipendenze e di vita, si cerca di trasmettere ai giovani l’idea di quanto sia importante la preparazione per conoscere se stessi e i propri sogni, di vedere la scuola come un’occasione per imparare ad acquisire quella consapevolezza che farà diventare adulti. Dal gennaio 2014 sono oltre 800 gli incontri che papà Gianpietro ha tenuto in Italia, dei quali otre 400 con gli adolescenti nelle scuole.(fdv)













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