POLITICA

Camera, coro di no sul doppio passaporto

In discussione le mozioni di Forza Italia, FdI e Pd: «Provocazione». Gebhard: «Solo se condiviso»



ROMA. Il caso del doppio passaporto approda in Parlamento. Confronto acceso ieri (25 settembre) alla Camera sull’annunciato disegno di legge austriaco per concedere la doppia cittadinanza a sudtirolesi e ladini.

È iniziata la discussione sulle mozioni presentate da Michaela Biancofiore per Forza Italia, Francesco Lollobrigida per Fratelli d’Italia e Stefano Ceccanti per il Pd. Nessun intervento in aula ieri dai gruppi di maggioranza, M5S e Lega. Oggi le dichiarazioni del governo e il voto.

Per Forza Italia ha parlato Roberto Novelli, cofirmatario con Biancofiore e la capogruppo Gelmini della mozione che chiede al governo di intervenire. Novelli, ha terminato il suo discorso sventolando una bandiera italiana: «Non siamo qui a discutere di rivedere le quote di autonomia riconosciute alla popolazione germanofona o ladina residente in Alto Adige: siamo qui perché il governo austriaco ha lanciato una provocazione, quella di concedere il doppio passaporto». Per Fratelli d’Italia è intervenuto, tra gli altri, Luca De Carlo, che ha ricordato i morti del terrorismo sudtirolese: «Speravamo che la quietanza liberatoria del 1992, l'autonomia e il rispetto per la minoranza di lingua tedesca potessero contribuire a far sì che l'Alto Adige potesse vivere in pace, eppure, a tanti anni di distanza, le sirene austriache tornano a farsi sentire». Stefano Ceccanti (Pd) si è chiesto perché non intervenissero deputati della maggioranza M5S-Lega: «Non pervenuti, ci dicano qualcosa». Ceccanti critica la retorica dei discorsi dei colleghi di centrodestra («linguaggi che sembrano riportarci quasi a cent'anni fa, ai momenti della guerra), ma il suo giudizio è ugualmente negativo: «È paradossale che il tema della doppia cittadinanza sia tirato fuori per dividere, com'è con la improvvida iniziativa originata dal governo austriaco. La costruzione dell'Unione europea, ma anche dei sistemi autonomistici nazionali, è un sistema di cui dobbiamo avere la capacità di capire la grandezza. De Gasperi, Adenauer e Schuman erano tutti uomini di frontiera e hanno pensato a costruire sia una sovranità europea, sia un sistema di autonomie nei loro Stati».

Renate Gebhard è intervenuta per la Svp: «Il tema della doppia cittadinanza è collegato strettamente alla mia terra, alla mia cultura e alla mia storia. Tocca i sentimenti della mia gente, che le mozioni presentate non tengono in considerazione. Di che cosa stiamo discutendo? Non c'è nessun documento, né ufficiale, né ufficioso, presentato, su cui poter discutere, solo posizioni riportate dalla stampa in una campagna elettorale che si chiude il 21 ottobre. Sia il cancelliere Kurz, che il presidente Kompatscher, che noi esponenti della Svp abbiamo da subito precisato che un eventuale percorso verrebbe seguito unicamente se condiviso da entrambi i governi, sempre in un quadro europeo di pace e convivenza. Quadro alla cui costruzione ci siamo dedicati in tutti questi anni e che rischia di essere compromesso da chi assume iniziative come quelle per le quali stiamo discutendo». 













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