I NUMERI

Il 2018 intenso e tragico dei Vigili del fuoco volontari

Grande l’impegno per il maltempo di novembre con il sacrificio di Giovanni Costa. Aumenta il numero dei giovani che mettono la divisa e soprattutto delle ragazze, ora 250



BOLZANO. Chiamarli “angeli custodi” sarà anche banale, ma trovare un’altra definizione per i 13.60 vigili del fuoco volontari altoatesini che, 24 ore su 24, sette giorni su sette, sono pronti a intervenire nelle emergenze più disparate, risulta assai difficile.

A fornire i dati dell’attività che questo insostituibile esercito di volontari ha svolto nel corso del 2018, ieri mattina, in una sala della Scuola provinciale antincendi di Vilpiano, c’erano il presidente Wolfram Gapp, il suo vice Markus Bertignoll e il direttore Christoph Oberhollenzer.

Lo scorso anno gli interventi compiuti sono stati 12.006. Nei mesi scorsi, i vigili del fuoco volontari sono stati chiamati a uno sforzo particolare dal maltempo che tra la fine di ottobre e l’inizio di novembre s’è abbattuto anche sull’Alto Adige. Gli interventi tecnici e per calamità sono stati 10.580, oltre 1300 in più dell’anno precedente. Impossibile dimenticare, in quei drammatici giorni, l’estremo sacrificio di Giovanni Costa, il cinquantaduenne vigile volontario di Longiarù travolto e ucciso da un albero. E domani, 10 maggio, in occasione della 64ª assemblea provinciale, sarà scoperta la targa in memoria di Costa, una targa collocata nel piccolo sacrario realizzato all’interno della struttura di Vilpiano, che va ad aggiungersi alle altre sedici. Perché sedici sono, dal 1960, i vigili volontari che hanno dato la loro vita per la comunità.

Nel 2018, il numero dei volontari, ora 13.060, è cresciuto di 57 unità . Tra le note liete, va sottolineato che il numero dei membri dei gruppi giovanili è aumentato di 118 unità: un’ulteriore conferma di quanto sia radicato nel tessuto altoatesino il valore del volontariato, di quando sia importante, anche per le giovani generazioni, l’impegno per la propria comunità. Un impegno che coinvolge sempre più anche le donne, che ora vestono la divisa in 250. 













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