CHIESA

Il bolzanino Michele Tomasi ordinato vescovo di Treviso

Con una cerimonia svoltasi nel Duomo alla quale hanno partecipato 17 vescovi e 230 sacerdoti è stato ordinato nuovo vescovo di Treviso Michele Tomasi



BRESSANONE.  La cerimonia dell'ordinazione del bolzanino Michele Tomasi a vescovo di Treviso è stata concelebrata dal vescovo di Bolzano-Bressanone Ivo Muser, dall'arcivescovo di Trento Lauro Tisi e dal vescovo emerito di Treviso Gianfranco Agostino Gardin. Tra i presenti anche il Patriarca di Venezia Francesco Moraglia.

Il vescovo Ivo Muser ha donato a monsignor Tomasi una reliquia del Beato Josef Mayr-Nusser, da portare in dono alla diocesi trevigiana. Muser ha ricordato la figura di Mayr-Nusser, che perdette la vita per non avere obbedito ai nazisti. «La figura del beato - ha detto Muser - ci ricorda quella di una persona retta, che seppe dire no. E ciò è particolarmente importante in un'epoca come la nostra talvolta contraddistinta da superficialità o populismi».

 Nel suo primo saluto da vescovo, monsignor Tomasi ha voluto rimarcare il grande dono «di poter essere ordinato vescovo in questa chiesa cattedrale di Bressanone, nella quale già ho ricevuto la grazia dell'ordinazione diaconale e presbiterale» per essere poi accompagnato «dalla presenza e dalla preghiera del vescovo Ivo e di tanti compagni di viaggio, in questi anni in cui in questa diocesi ho ricevuto la vita e la fede, in famiglia, con i tanti amici, nelle parrocchie, in seminario, in curia.» «Don Michele, il Signore sia la tua forza, la tua bussola e la tua gioia - ha augurato nell'omelia monsignor Ivo Muser, vescovo di Bolzano e Bressanone - tu sei chiamato ad essere un segno e uno strumento efficace dell'unità per la tua nuova diocesi». Muser ha esortato Tomasi a portare sempre con sé «le tre raccomandazioni che papa Francesco fa ai nuovi vescovi: incantare e attirare, iniziare alla fede, accompagnare il Popolo di Dio». Il patriarca di Venezia Francesco Moraglia (presidente della Conferenza episcopale del Triveneto) ha ricordato nel suo intervento che il ministero episcopale è tutt'altra cosa rispetto a un ufficio civile: «È un servizio essenzialmente pastorale, il vescovo è mandato da Gesù per servire, guidando; così deve anche esporsi in prima persona, sapendo di poter confidare sui tanti doni di grazia, di umanità, di santità e di competenze della sua Chiesa».













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