IL CASO

In Trentino. Aggressione razzista in garage, «negra, tornatene nel tuo paese» e poi le botte

La vittima è Josephine Tomasi, volto noto del volontariato trentino



TRENTO. Aggredita prima con parole e insulti razzisti («negra, tornatene nel tuo paese») e poi anche con calci e pugni mentre tentava di rifugiarsi dentro casa, a Covelo.

Josephine Tomasi, 54 anni, papà trentino e mamma congolese, ieri ha dovuto chiamare i carabinieri di Aldeno per respingere la sua vicina di casa.

Josephine Tomasi è un volto conosciuto a Trento. Primo perché è messa comunale del Comune e dunque è spesso in giro per uffici. Ma è molto conosciuta anche nel mondo del volontariato che lei - nata in Congo ma rientrata in Trentino negli anni Novanta - ha cominciato a frequentare con assiduità dopo il 2006.

Le tensioni con la vicina sono iniziate poco prima di Natale, quando una figlia di Josephine, che vive in Olanda, è arrivata in Trentino per le vacanze. «Quando mia figlia è arrivata a Covelo per le vacanze era notte. Le sue due bambine avevano fatto un lungo viaggio e dunque io le ho fatte salire in ascensore per portarle dentro casa a riposare. Appena arrivata al mio piano mi sono ritrovata davanti questa donna (la vicina, ndr) che mi insultava perché avevo usato l’ascensore di notte. “Negretta, tornatene nel tuo paese. Non rispetti le regole”».

Dopo essere stata via di casa («sono andata da mio fratello perché non volevo che le mie nipotine stessero nella stessa casa di quella donna»), ieri Josephine è rientrata a Covelo ma ha trovato ad attenderla la vicina. «Mi ha subito aggredito in garage, anche stavolta dicendomi parolacce i insulti razzisti. Mi ha strappato di mano il telefono e mi ha seguito dentro casa, prendendomi a calci e pugni. È stato terribile». Ieri sul posto sono intervenuti i carabinieri. Oggi la donna - assicura - sporgerà denuncia.













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