Castelli, uno dei primi M5S d’Italia a dover lasciare 

Dopo due mandati. «Sono entrato nel movimento nel 2009 ma seguivo Grillo da molto prima» «Laives è un laboratorio politico. Molte le conquiste fatte, soprattutto in campo ambientale»


Bruno Canali


Laives. Dopo essere stato tra i primi 35 eletti in un consiglio comunale per il Movimento 5 stelle a livello nazionale, Paolo Castelli, consigliere a Laives, il prossimo anno non potrà più ricandidare. «Il regolamento del nostro Movimento prevede che si possano fare al massimo due mandati e nel maggio del prossimo anno, con le nuove elezioni comunali, il mio scadrà. Per ora non ho ancora pensato a cosa fare in seguito ma intanto continuo il lavoro fino alla fine».

Castelli, dal 2009 fa parte del Movimento 5 stelle anche se ancora prima - dice - «seguivo l'attività di Beppe Grillo». Proprio Grillo in persona, arrivò a Laives per sostenere la campagna elettorale dei suoi rappresentanti, dando così il placet alla svolta che poi è avvenuta in municipio. «Da quanto mi risulta - continua Castelli - dovrei essere stato uno dei primi 35 eletti in Italia e uno dei primi che concluderà i due mandati previsti, come da nostro regolamento. Tra i record a livello nazionale che ricordo, c'è anche quello che il Comune di Laives è stato il primo in Italia dove si è creata una coalizione fra Lega, Centrodestra, Svp e Movimento 5 stelle, un "laboratorio politico" che è stato replicato con l'attuale coalizione di governo. Esperimento che a suo tempo aveva richiamato i media nazionali. A Laives, in precedenza, il centrosinistra aveva governato per decenni e i gruppi dell'attuale maggioranza erano all'opposizione».

Un anno ancora quindi e per il consigliere Paolo Castelli l'esperienza politica, almeno con il Movimento 5, stelle terminerà. «In "bacheca" - ricorda - di questi anni passati in consiglio comunale a Laives rimarrà la soddisfazione di avere portato avanti diverse battaglie: quella contro la cittadella sportiva ad esempio, della vecchia discarica di Laives che ancora adesso inquina il sottosuolo, della Vallarsa, dell'aeroporto di San Giacomo e, più recentemente, per incominciare con il progetto città "plastic free", altra scelta innovativa, al punto che in municipio era anche arrivato il ministro dell'Ambiente per la sigla del protocollo e poi la prima colonnina per la ricarica delle auto elettriche, che magari per ora viene utilizzata poco, ma che rappresenta una iniziativa in direzione dell'energia "green", uno dei nostri cavalli di battaglia da sempre e ancora, l'impiego di disoccupati e il baratto amministrativo che arriverà prossimamente in consiglio. Insomma, anche se dovrò lasciare il prossimo anno, questi temi verranno portati avanti da chi prenderà il mio posto accanto al collega Alberto Dell'Osbel in consiglio». L'appoggio del Movimento 5 stelle alla giunta Bianchi era stato raggiunto sulla base di un programma con una quindicina di punti inderogabili, che non prevedeva un coinvolgimento diretto in giunta. Castelli per un periodo ha anche ricoperto il ruolo di presidente del consiglio comunale, lasciato il quale, ha ricevuto dal sindaco Bianchi la delega sull'ambiente e per i rapporti con Seab.













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