Da bosco a verde agricolo I 5Stelle frenano la giunta 

Perplessità dei consiglieri Dell’Osbel e Castelli sulla richiesta di trasformazione di 15 ettari di area naturale in campi coltivabili: «Che poi non diventino edificabili»



LAIVES. In Comune a Laives ci sono richieste di trasformazione del verde boschivo in verde agricolo per complessivi 15 ettari circa. Un’operazione delicata perché va a incidere sul rapporto tra città, campagna e le aree naturali circostanti.

Di conseguenza, la giunta ha dato incarico ad un tecnico affinché elabori prima di tutto la parte grafica.

«Quindi - aveva spiegato a suo tempo il vice sindaco Giovanni Seppi, titolare dell’urbanistica comunale - tutto verrà analizzato dalla giunta e da una commissione composta da rappresentanti dell’Ufficio provinciale foreste; dall’Ufficio paesaggio ed ecologia e dal sindaco o un suo delegato. Questi pareri (compreso impatto ambientale e valutazione del rischio geologico) passeranno poi per il giudizio del consiglio comunale e infine torneranno alla giunta provinciale, ente deputato a dare il via libera definitivo. Dei 15 ettari complessivi proposti - aveva anche aggiunto Seppi cercando di tranquillizzare i più scettici anche dentro la maggioranza - non è detto che tutti otterranno il parere positivo alla trasformazione».

In merito intervengono anche Alberto Dell’Osbel e Paolo Castelli, consiglieri del Movimento 5 stelle, partner di maggioranza in consiglio comunale a Laives.

«Assolutamente da valutare le richieste di trasformazione da verde boschivo a verde agricolo - dicono i due in una nota - perché il M5s è da sempre contrario a nuove sottrazioni di aree naturali. In questi decenni sono stati persi molti ettari di verde agricolo per far spazio all’edificazione incontrollata. Le richieste pervenute in Comune dovranno essere valutate una ad una, tenendo in considerazione la reale esigenza ed il contesto nel quale si trova la superficie oggetto della richiesta di modifica. Il Movimento 5 Stelle sarà contrario alle richieste palesemente speculative e per le quali non si evince una reale necessità di conversione».

«I boschi - continua la nota dei consiglieri pentastellati - sono una ricchezza ambientale e garantiscono la stabilità e la sicurezza idrogeologica del terreno sul quale sorgono. Per questo motivo la priorità sarà quella di valutare tecnicamente le relazioni svolte dai tecnici escludendo le aree a rischio. Inoltre - concludono Castelli e Dell’Osbel - essendo a ridosso delle elezioni provinciali, dobbiamo evitare che l’interesse ambientale e paesaggistico venga messo in secondo piano per paura di perdere delle preferenze». (b.c.)

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