Il centro giovani a Pineta debutta col tutto esaurito 

L’inaugurazione. Grande partecipazione all’apertura della “filiale” del «Fly» di Laives L’appuntamento è stato inserito negli incontri della «Settimana della famiglia» conclusa ieri


Bruno Canali


Laives. Dopo 6 giorni di iniziative, ieri si è conclusa la Settimana della famiglia a Laives. Soddisfatta, Claudia Furlani, assessora alle attività sociali: "Il tema di quest’anno era il bullismo e il cyberbullismo - dice Furlani - con approfondimenti che sono stati di aiuto alle famiglie e alle istituzioni. Quindi ci sono stati il "pranzo solidale" offerto dal Centro Don Bosco e l’apertura al centro parrocchiale di Pineta di una filiale del centro giovanile Fly di Laives". A proposito, Robert Perathoner, presidente del Fly, ha spiegato che il centro giovanile rimarrà per un anno a Pineta e quindi, se ci saranno riscontri, si vedrà per il prosieguo. Ieri comunque, già all’apertura, sono arrivati tanti giovani, un avvio incoraggiante.

Di particolare interesse, sempre nell’ambito della Settimana della famiglia, la tavola rotonda “Accogliere come famiglia: percorsi e nuove azioni”, tenuta alla Comunità Murialdo a Laives. La tavola rotonda aveva l’obiettivo di presentare il percorso “Famiglie accoglienti insieme - laboratorio dialogico”realizzato quest’anno dalla Comunità Murialdo che ha sentito l’esigenza e l’urgenza di varare questo progetto mettendosi in gioco direttamente con la propria esperienza e competenza. Così Andrea Tomasi: "La motivazione che ci ha spinti è stato il credere, nonostante tutto, che l’ unione fa la forza, che è importante essere all’interno di una rete di famiglie che diventi sostegno reciproco e forza promotrice di cambiamento, per alimentare e sostenere la cultura dell’accoglienza familiare, per ricordare che c’è una legge nazionale che dà valore e significato a tutto ciò”. Il percorso si è rivolto alle famiglie che già vivono o che vorrebbero vivere un’esperienza di accoglienza di minori.

Tra le proposte scaturite dall’incontro c’è la creazione di un laboratorio dialogico in cui le famiglie interessate possano ricercare assieme le risposte ai nuovi bisogni che emergono dal vivere l’accoglienza familiare. "Ci piace pensare ad un’accoglienza possibile - dice Tomasi - ad una speranza che si può costruire rendendola concreta con gesti e scelte quotidiane. Un laboratorio in cui, con l’aiuto di facilitatori esperti, si possa trovare il sostegno adeguato affinché l’esperienza dell’accoglienza possa essere un’opportunità concreta di crescita per tutti i componenti del nucleo familiare".

La tavola rotonda si è conclusa con un confronto tra i diversi soggetti interessati: la dottoressa Petra Frei direttrice dell’Ufficio Provinciale per la tutela dei minori e l’inclusione sociale, la dottoressa Licia Manzardo e la dottoressa Serena Bergesio dirigenti dell’area minori dell’Azienda Servizio sociali di Bolzano e le famiglie affidatarie ovviamente. Dal confronto è uscita chiara la necessità di istituire un tavolo permanete tra l’ente pubblico e il privato sociale, per progettare e realizzare azioni sinergiche che possano rilanciare e sostenere adeguatamente l’accoglienza familiare sul nostro territorio. Il laboratorio proseguirà anche col sostegno della Caritas.













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