Nuove ditte in arrivo in zona industriale, l’occupazione cresce 

Il vicesindaco Seppi: «Si sono fatte avanti diverse aziende» Tra il 2012 e il 2017 si sono creati 800 posti di lavoro in più


di Bruno Canali


LAIVES. Non sono esaurite, nel territorio comunale di Laives, le aree destinate espressamente agli insediamenti produttivi. Fra la zona industriale sud e la città di Laives, il Comune aveva previsto infatti ancora anni fa una possibile espansione per permettere l’insediamento di nuove aziende. Va anche detto che, in base alla nuova legge urbanistica provinciale, la prima trattativa per acquisire eventualmente un terreno produttivo previsto nel piano comunale, spetta ai privati: il titolare della ditta interessata ad acquistare uno spazio deve trattare direttamente con il proprietario del terreno. Così, nella prima fase l’amministrazione comunale non è ufficialmente coinvolta, mentre lo sarà nei passaggi successivi.

«Da quanto mi risulta – dice a proposito Giovanni Seppi, vicesindaco di Laives con competenza sull’urbanistica – almeno una ditta avrebbe stipulato un contratto preliminare per acquistare un’area nella parte più a sud della zona industriale, dove abbiamo previsto l’espansione delle aree produttive. Ma abbiamo il sentore che anche altre realtà produttive si starebbero muovendo per vedere se ci sono opportunità nel nostro territorio comunale. Noi, per la zona industriale sud, abbiamo predisposto un piano di attuazione. A febbraio incontrerò alcuni rappresentanti delle imprese per capire, prima di tutto, se tale piano funziona o se ci siano altri aspetti da considerare. Quanto agli insediamenti, dopo le eventuali trattative fra imprese e proprietari dei terreni, quando si predispone un piano di attuazione ovviamente entra in gioco anche il Comune».

Nuovi insediamenti produttivi significano anche nuovi posti di lavoro. A questo proposito, recentemente il sindaco Christian Bianchi ha reso noti i dati contenuti nel Documento unico di programmazione (Dup) che fotografano l’economia comunale. In particolare vanno considerati i dati riferiti all’occupazione e ai posti di lavoro disponibili nel territorio, suddivisi per categorie produttive. Dal 2012 al 2017, è segnalato un aumento di oltre 800 posti di lavoro. «Questi dati vanno nella direzione voluta – così Bianchi –, quella che porta a creare maggiori opportunità di lavoro sul territorio, maggiore benessere, minore pendolarismo, più comfort occupazionale ai nostri concittadini. Certamente l’opportunità di lavorare vicino a casa va anche nella direzione giusta rispetto alla conciliazione tra lavoro e famiglia, oltre che per gli spostamenti sul territorio».













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