Nuovo cantiere comunale, lavori al palo da un anno 

Il capannone in zona produttiva. Langue l’adattamento alla nuova destinazione d’uso Intanto il Pd solleva obiezioni rispetto alla capacità della struttura, costata 800 mila euro


Bruno Canali


Laives. L’acquisto all’asta giudiziaria, lo scorso anno, di un capannone nella zona produttiva Vurza è stato un affare, per il Comune, oppure no? Hanno dei dubbi i consiglieri comunali del Pd. «È la prima domanda che ci siamo posti vedendo la struttura, così come ci siamo chiesti se, in fase di acquisto, sia stata davvero fatta un’attenta valutazione rispetto alla capacità del capannone di soddisfare le esigenze operative attuali e future del cantiere comunale».

La considerazione finale del Pd locale è «decisamente negativa: il capannone, infatti, a prima vista non sarà in grado di rispondere, se non in minima parte, alle reali esigenze del cantiere comunale. Non sarà in grado di permettere una razionalizzazione delle risorse e degli spazi che attualmente vedono dislocato il cantiere in più zone del nostro territorio (zona Vallarsa, San Giacomo, via Filzi, centro di riciclaggio e vecchio cantiere comunale) riducendo, così, la spesa di gestione. Inoltre, le condizioni della struttura, degli impianti e della copertura evidenziano forti criticità e la necessità di un sostanzioso intervento che vanificherà la tanto decantata convenienza del prezzo di acquisto. Dubbi anche sulla possibilità di realizzare, all’interno, un soppalco, salvo modificando totalmente la struttura e la statica, con oneri molto elevati. Secondo i consiglieri di opposizione, insomma, «allo stato attuale l’immobile potrà essere utilizzato solo come deposito».

E a deposito, intanto, il capannone è stato adibito, in attesa di un intervento per adattarlo alle nuove esigenze del cantiere comunale. «Prima di progettare trasformazioni degli spazi presso il cantiere in zona Vurza – aveva già avuto modo di spiegare Raimondo Pusateri, assessore ai lavori pubblici – è necessario avere ben chiare le esigenze del nostro cantiere comunale e dell’attività che è chiamato a svolgere normalmente. Bisogna tenere conto ad esempio del fatto che, con il personale che abbiamo attualmente a disposizione nel cantiere comunale, determinati interventi, oltre una certa entità, da tempo vengono appaltati esternamente». Acquistato all’asta giudiziaria per 800 mila euro, una somma considerata un affare, dato che in prima battuta (in un’asta andata deserta) era stata richiesta una somma decisamente superiore, un milione e 200 mila euro, il complesso è composto, oltre che dal capannone, anche da una palazzina servizi per eventuali uffici, spogliatoi e altri usi, oltre che da un piazzale antistante. Nessun problema neppure per quanto riguarda le infrastrutture, essendo il capannone collocato nella zona produttiva Vurza.

L’incognita, eventualmente, riguarda la spesa per adattarlo alle esigenze del cantiere comunale ed è stato in questo ambito che il vicesindaco Seppi, nel rispondere all’interpellanza sul tema presentata dal consigliere Dario Volani, ha spiegato come con il passare del tempo anche le competenze richieste al personale del cantiere siano diventate via via sempre più specialistiche. Di questo, nella ristrutturazione, bisognerà tenerne conto.













Altre notizie

Attualità