Stop all’espansione edilizia Pugno di ferro del sindaco 

Il vice Seppi: «Ci sono ancora 200 mila metri cubi di già costruito da sfruttare» Appello alla nuova giunta provinciale perché siano dati più strumenti ai Comuni


di Bruno Canali


LAIVES. Nel programma della coalizione di maggioranza a Laives, fin dall’inizio c’è anche la volontà di arginare l’utilizzo di terreno per l’espansione edilizia, sfruttando piuttosto cubature ancora utilizzabili se opportunamente riviste. «Questo – spiega il sindaco Christian Bianchi – consente inoltre di migliorare l’estetica complessiva dei centri abitati, dove si trovano ancora vecchi edifici, alcuni dei quali anche fatiscenti. Questa strada è imboccata da tempo e ricordo trasformazioni come quella dell’ex magazzino Groselli 2, avviata da poco, ma anche l’ex Molino Zenorini, l’ex casa Weis e tra poco il Gutleben, la casa bruciata in via Noldin o ancora la trasformazione dell’ex magazzino Amonn a San Giacomo. Questi interventi stanno cambiando in meglio il volto della città».

«Si tratta di un obiettivo importante – gli fa eco il vicesindaco Giovanni Seppi, titolare dell’urbanistica comunale – e in questa prospettiva spero anche che la nuova assessora provinciale all’edilizia agevolata faccia in modo che per edilizia sociale (quella dell’Ipes) ed edilizia agevolata (quella delle cooperative) i Comuni possano avere quanto prima gli strumenti legislativi e urbanistici per fare in modo che anche in questi casi si faccia riferimento al “già costruito”. Abbiamo ancora vecchie cubature che si potrebbero sfruttare molto meglio, invece che rivolgersi a nuove aree di espansione. Occorre però, prima di tutto, che la Provincia introduca gli strumenti atti a incentivare edilizia sociale e cooperative, a investire sulle vecchie cubature da trasformare. Se mettiamo tutto assieme credo che si possa parlare di oltre 200mila metri cubi da sfruttare meglio».

In effetti, con cubature del genere da sfruttare, sarebbe assurdo aprire nuove aree d’espansione. Le ultime in ordine di tempo sono Toggenburg 1 e Toggenburg 2 a Pineta, superfici notevoli, dove negli ultimi anni hanno trovato sistemazione diverse cooperative edilizie. Come auspica il vicesindaco Seppi, adesso sarebbe opportuno che la nuova giunta provinciale dotasse le amministrazioni comunali di strumenti urbanistici idonei a incentivare lo sfruttamento del cosiddetto “già costruito”, in particolare delle vecchie costruzioni sottoutilizzate nei centri abitati. Ne guadagnerebbe l’estetica e si risparmierebbe sulle infrastrutture.















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