IL LUTTO

Tutta Laives in lacrime, addio a Michela Montin 

La morte della 51enne ha gettato nello sconcerto l’intera cittadina. Appassionata corista e pallavolista, lascia un vuoto nella sua famiglia e nell’associazionismo



LAIVES. Ha destato profondo sconcerto, a Laives, la scomparsa di Michela Montin a soli 51 anni in seguito a una malattia che non le ha lasciato scampo.

Michela lascia il marito Alfredo Paoli e i figli Thomas, Artjola e Nicole. Proprio i figli, con parole commoventi, la ricordano così: «Eri una mamma speciale, solare, sempre con il sorriso e con una parola positiva per tutti. Lasci anche due grandi passioni: la Schola cantorum, nella quale avevi iniziato a cantare da bambine, e l’Adp Laives, la società di pallavolo di cui eri vicepresidente e che seguivi con passione assieme a papà per far crescere umanamente e sportivamente tante ragazze».

Il canto corale appunto, perché Michela Montin aveva iniziato a cantare con il coro dei Piccoli musici verso il 1975, come ricordano adesso tutti coloro che c’erano all’epoca. Poi questa formazione corale che faceva parte della galassia di cori fondata dal compianto maestro Sergio Maccagnan è diventata la Schola cantorum. Come ricorda Roberta Mellarini, amica e compagna di canti, «Michela c’era, con identica passione, fino agli anni ‘90, quando la Schola cantorum sospese l’attività corale». Sei anni fa la ripresa grazie all’impegno di Paolo Maccagnan, il figlio di Sergio, attuale maestro dei cori che fanno parte del gruppo formatosi attorno al Monti Pallidi. «Ricominciare a cantare – prosegue l’amica – per Michela è stato come rituffarsi nell’antica passione e così ha immediatamente preso parte anche alla Schola Cantorum. Recentemente dovevamo andare a cantare in Veneto, e come al solito Michela aveva aderito con il suo travolgente entusiasmo. Per questo siamo rimasti sconcertati quando, un paio di giorni prima della partenza, ci ha chiamati per dirci che non sarebbe potuta venire a causa di un problema che non aveva ulteriormente specificato. Adesso abbiamo capito, purtroppo, quale fosse, e anche il pudore con il quale lei l’ha affrontato».

La ricorda con le lacrime agli occhi anche l’assessora Claudia Furlani, che aveva un legame di parentela con lei: «Era anche profondamente religiosa. Questo sicuramente l’ha aiutata ad affrontare dignitosamente il male incurabile che l’ha colpita. Negli ultimi tempi ha voluto andare al santuario di Pietralba insieme alla sua famiglia e credo che sia stato anche un modo per salutare serenamente la sua esperienza terrena affidandosi alle mani celesti. Ci mancherà immensamente». Commozione anche fra le pallavoliste dell’Adp Laives, che in Michela avevano un riferimento sicuro. Anche per la pallavolo Michela Montin si è spesa senza riserve, contribuendo, come dicono i suoi figli, sia alla maturazione sportiva sia a quella personale delle giovani atlete, accompagnandole verso il mondo degli adulti.













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