LA NORMA

Lavoro, Alto Adige: ottenuta l'estensione dei contratti stagionali

Superate le limitazioni del "Decreto Dignità". Pellegrini dell'Unione: "Alle nostre imprese serviva flessibilità. Trovato finalmente un accordo"



BOLZANO. Poco prima dell'inizio della stagione estiva, le aziende altoatesine del settore commercio e servizi avevano riscontrato un serio problema: dallo scorso anno, con l'entrata in vigore del cosiddetto «Decreto dignità» che riformava la regolamentazione dei contratti a termine, alle aziende che impiegavano lavoratori a termine per la stagione estiva, non era più possibile assumere gli stessi dipendenti per far fronte all'aumento dell'attività legata alla stagione.

«Ora, dopo lunghe trattative con i sindacati provinciali, siamo finalmente riusciti a trovare una soluzione mediana siglando un accordo relativo ai contratti stagionali», afferma il vicepresidente dell'Unione Sandro Pellegrini. Grazie a questo accordo, fin da subito, in 57 Comuni dell'Alto Adige (finora era possibile solo in 25 Comuni) sarà possibile stipulare contratti stagionali per tutto l'anno. Tali contratti possono essere stipulati per un massimo di 270 giorni per dipendente per anno solare. Nei restanti Comuni i contratti stagionali possono essere stipulati durante il periodo estivo dal 15 giugno al 15 settembre e nel periodo invernale dal 20 novembre al 28/29 febbraio.

L'accordo è valido fino al 31 dicembre 2020. Per questo tipo di contratto è prevista un'indennità di stagionalità dell'otto percento su paga base, contingenza e terzo elemento provinciale. E però stabilita l'esclusione dall'osservanza delle disposizioni dei contratti a termine in tema di durata massima, delle limitazioni quantitative all'instaurazione di rapporti a termine, dell'obbligo di apposizione di una causale in caso di proroga o rinnovo, nonché il rispetto della cosiddetta regola dello stop&go.

«Soprattutto per i settori del commercio e dei servizi queste originarie restrizioni erano difficili da affrontare. Alla luce della stagionalità e delle oscillazioni congiunturali le nostre imprese necessitano di strumenti flessibili», ribadisce Pellegrini. Per fare fronte a questa problematica, l'Unione ha proposto ai sindacati provinciali di estendere l'utilizzo dei contratti stagionali, che il contratto integrativo provinciale del 2016 rendeva possibili già in 25 Comuni turistici, anche ad altri Comuni.

«Con questa estensione si dà alle imprese la possibilità di assumere in modo più semplice. Questo può essere un piccolo aiuto per garantire maggiore stabilità e conseguentemente più futuro, necessari sia all'impresa che al collaboratore», conclude il vicepresidente dell'Unione.













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