Accoglienza, Merano contro il decreto sicurezza 

L’aula vota due documenti che si oppongono al provvedimento di Salvini Schir: «Difendiamo i percorsi di integrazione e il progetto Sprar»


di Simone Facchini


MERANO. Il consiglio comunale si schiera contro il decreto sicurezza. Lo fa raccogliendo attorno al provvedimento urgente presentato da Francesca Schir un numero di voti che scombussola gli schieramenti dell’aula meranese. Con la presidente del consesso civico, ex Cinquestelle transitata nel gruppo misto dopo aver spostato la causa del team Köllensperger per le Provinciali, mercoledì sera si sono schierati compatti i membri della lista Rösch/Verdi e il Pd. Dai banchi delle minoranze è giunto l’endorsment della Civica per Merano, di David Augscheller (Sinistra ecosociale) e di Kurt Duschek, l’altro componente del gruppo misto. Contrari all’approvazione – fra “no” e astensioni - tutte le componenti consiliari che pendono verso destra ma anche la Svp.

Il dispositivo del provvedimento impegna il sindaco “a chiedere al ministro dell'Interno ed al governo di sospendere l'iter parlamentare e gli effetti dell'applicazione del decreto legge e aprire un confronto con le altre città italiane, al fine di valutare ricadute concrete di tale decreto sull'impatto in termini economici, sociali e sulla sicurezza dei territori”. Qualcuno ha espresso dubbi sulla tenuta giuridica della formulazione e per questo Cristina Kury aveva preventivamente presentato un altro ordine del giorno, approvato racimolando anche un paio di voti della Volkspartei, in cui il consiglio esprime preoccupazione per i probabili effetti negativi del decreto, auspicandone la mancata ratifica da parte del Parlamento.

La sostanza, a ogni modo, è la stessa. Il consiglio comunale manda un segnale di contrarietà nei confronti del provvedimento fortemente voluto da Salvini e manifesta la sua volontà a sostenere lo Sprar, il Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati. Seguendo così l’esempio, prima città in provincia, di Torino, Firenze, Palermo, Bologna. «Il testo del decreto legge sulla sicurezza – afferma Schir - modifica profondamente la gestione delle politiche migratorie in Italia, peggiorando in maniera significativa la condizione dei cittadini stranieri richiedenti protezione internazionale. L'abolizione della protezione umanitaria e la drastica riduzione dell'accoglienza Sprar sono solo alcuni degli aspetti più preoccupanti».

Il documento ricorda che il Comune di Merano, attraverso i progetti Sprar, «ha messo in campo efficaci azioni volte all'implementazione di una solida e diffusa rete di accoglienza e ad una distribuzione equa e sostenibile delle persone accolte su tutto il territorio e non solo nelle grandi aree urbane, garantendo percorsi di autonomia e favorendo la convivenza civile con le comunità locali».

Quest’anno il Comune ha ottenuto dal Viminale, proprio per l’impegno nell’accoglienza e nello specifico nello Sprar, un premio di 15 mila euro, da aggiungere ai 57 mila della precedente tranche.

«Con le nuove disposizioni del decreto legge - precisa Schir - moltissimi dei minori attualmente ospiti in tutta Italia, al compimento del 18° anno di età, rischiano di uscire dai percorsi di accoglienza e di finire in strada o alternativamente, di richiedere il prosieguo amministrativo disposto dalla Autorità Giudiziaria (come previsto dalla legge Zampa) con rette giornaliere a totale carico dei Comuni, fino al compimento del 21° anno di età. Il decreto Salvini, in altre parole, vorrebbe aumentare la sicurezza ma in realtà otterrà l’effetto opposto: aumenterà la marginalità, il lavoro nero e l’illegalità».













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