Asili, l’«immersione»  inizia già a cinque anni 

Il modello virtuoso. Funziona bene il potenziamento linguistico richiesto da decine di famiglie La scuola dell’infanzia Fröbel collabora col Centro Anziani, tra le iniziative anche Estate Bambini


Massimiliano Bona


Merano. Paola Segala della direzione del primo Circolo di Scuole dell’infanzia in lingua italiana è più che soddisfatta, sia dai numeri che dai riscontri per progetti e iniziative portati avanti in questi anni. Alle famiglie piace (molto) il fatto che l’«immersione linguistica» inizi, di fatto, già a 5 anni. «Nell’ultimo anno, alla Fröbel ad esempio, abbiamo una maestra italiana e una tedesca. I bambini sono partecipi e iniziano a costruire, giocando, il loro vocabolario nella seconda lingua (L2). Anche nelle altre scuole offriamo otto ore a sezione con la collaborazione di un professore di tedesco».

Tra le proposte che piacciono a prescindere dal gruppo etnico di appartenenza c’è «Estate bambini». Gli iscritti sono 70, tra italiani e tedeschi, e il boom di adesioni è stato tale da dover reclutare una ventina di persone per offrire un servizio di buon livello. Importante il rapporto con l’ambiente, la città ma anche l’arte. «Un numero significativo di ore di lezione - spiega Segala - è previsto all’esterno, immersi nel verde, ma anche nelle strutture cittadine. Un esempio? Palais Mamming Museum. C’è chi sostiene che non valga la pena portare bimbi di quest’età a vedere le opere d’arte: in realtà i feedback dei nostri piccoli utenti sono più che positivi».

Proficua anche la collaborazione della Fröbel con il Centro Anziani. «Gli incontri a tema si svolgono mensilmente. Bambini e nonni costruiscono una relazione che ha uno sviluppo nel tempo, non episodica. Pochi giorni fa i bambini sono andati ad ascoltare alcune storie lette da “nonni speciali”, perché così vengono chiamati. Un’emozione unica per i bambini, per i nonni e per il personale che ha organizzato l´evento. Nei bambini suscita gioia ascoltare una storia da un nonno che non è il proprio nonno, l´atmosfera diventa magica, nei volti dei bambini si leggono sentimenti autentici di tenerezza, rispetto e gratitudine. I nonni a loro volta attendono questo evento con entusiasmo perché si sentono utili, capaci, vicini ai bambini, probabilmente dopo avere visto crescere e talvolta anche allontanarsi i propri nipoti, presi come tutti nelle loro vite».

Pitture, bricolage, ginnastica ma anche canzoni saranno le attività che coinvolgeranno bambini e anziani nei prossimi incontri. Ai genitori piace sapere anche come si forma o su cosa basa il lavoro il personale delle strutture comunali. Uno dei testi che ispirano il lavoro del 1° Circolo delle Scuole dell’infanzia in lingua italiana è «Ora di lezione» di Massimo Recalcati. «Ci confrontiamo - prosegue Segala - su letture, film, opere musicali e quant’altro». Recalcati in questo libro dedicato alla pratica dell’insegnamento, riflette su cosa significhi essere insegnanti in una società senza padri e senza maestri, svelando come un bravo insegnante «sia colui che sa far esistere nuovi mondi, che sa fare del sapere un oggetto del desiderio in grado di mettere in moto la vita e di allargarne l’orizzonte».

Tornando, invece, ai numeri delle scuole dell’infanzia meranesi è vero che Sinigo, dal prossimo anno scolastico, perderà una sezione italiana (gli iscritti sono scesi da 49 a 42) ma non c’è stato un travaso di alunni negli asili tedeschi. «Nell’anno scolastico 2019/20 la scuola dell´infanzia italiana di Sinigo accoglierà i bambini iscritti in due, anziché in tre sezioni, mentre la scuola dell’infanzia tedesca non aprirà una nuova sezione. La sezione tedesca pianificata era stata richiesta all’inizio - spiegano Paola Segala e la collega Renate Kollmann del distretto scolastico tedesco di Merano - per poter accogliere i bambini delle liste d´attesa, ma per mancanza di richieste non verrà aperta. Tra l’altro da gennaio ad oggi il numero dei bambini in lista d’attesa è diminuito rapidamente per l’assegnazione di posti liberi».

Una realtà virtuosa, dunque, quella della scuola dell’infanzia italiana che grazie alla sua progettualità continua ad essere un modello di riferimento. Tra l’altro, ragionando in prospettiva, resta aperta anche la possibilità – qualora il numero degli iscritti dovesse tornare a salire – di riaprire la terza sezione a Sinigo, che nel 19/20 sarà utilizzata come laboratorio.

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