IL CASO

Assente dal lavoro col permesso, ma in realtà andava a funghi 

Un dipendente del Comune di Merano usufruiva delle prerogative concesse dalla legge 104. Infrazioni verificate dalle forze dell’ordine. Ora lui si è rivolto al giudice del lavoro


Giuseppe Rossi


MERANO. I furbetti della legge 104 si annidano anche alle nostre latitudini e non fa eccezione neppure il personale alle dipendenze del Comune di Merano.

A usufruire della legge 104, una delle conquiste di civiltà riconosciute nell’ultimo ventennio ai lavoratori, sono quei dipendenti che per la loro particolare situazione familiare sono chiamati ad assistere un loro congiunto non autosufficiente. Per tre giorni al mese il lavoratore può assentarsi dal posto di lavoro in aggiunta al periodo di ferie, il tutto a carico dell’istituto di previdenza sociale. Tra i quasi sessanta dipendenti del Comune di Merano che usufruiscono della legge 104 ce n’è uno che avrebbe sfruttato questa importante possibilità in maniera, forse è il caso di dire, impropria. A scoprirlo sono state le forze dell’ordine incaricate dall’ufficio personale del Comune, che aveva avviato una serie di accertamenti, dopo che al secondo piano del municipio erano arrivate alcune segnalazioni, alcune delle quali anche anonime.

Durante una serie di pedinamenti in borghese, il dipendente anziché assistere il congiunto in situazione di non autosufficienza, era stato visto trascorrere ore o pomeriggi interi a raccogliere funghi in montagna o a fare altre attività completamente estranee all’assistenza. Di qui la contestazione da parte dell’ufficio personale del Comune, che contemporaneamente ha deciso di segnalare l’accaduto all’Inps, e l’avvio della procedura di sanzione disciplinare.

A distanza di quasi un anno dalla contestazione ora quel dipendente ha deciso di contestare il tutto, rivolgendosi al giudice del lavoro per veder annullati tutti i provvedimenti assunti dal Comune e riabilitata la propria immagine.

All’interno del Comune di Merano i dipendenti che usufruiscono delle agevolazioni concesse dalla legge 104 per assistere familiari non autosufficienti sono una sessantina, praticamente il 15% dei circa quattrocento collaboratori in organico. In tutto le giornate di assenza dal posto di lavoro al quale il Comune deve fare fronte possono raggiungere con questi numeri le duemila unità.

 













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