Bike point, il Comune  chiede l’aiuto dei privati 

Il progetto. Per la struttura in via Piave costi intorno al milione: il 5 aprile incontro in municipio Si propone agli imprenditori la possibilità di costruire il centro e gestirlo per un certo periodo


Simone Facchini


Merano. Per realizzare il bike point in via Piave, il Comune chiede una mano ai privati. Nei giorni scorsi è stato pubblicato il bando di partecipazione alla gara per individuare il partner privato. Il 5 aprile in municipio (sala giunta) si terrà un incontro che chiarirà i dettagli. Un milioni di euro la stima per l’intervento. Il Comune a suo tempo aveva speso 160 mila euro per acquisire terreno ed edificio dall’Eni.

Già un paio di mesi fa l’amministrazione aveva anticipato di voler optare per un partenariato pubblico-privato al fine di trasformare l’ex distributore Agip, all’incrocio con via Toti, in un punto di riferimento per i ciclisti. La soluzione propone agli imprenditori la possibilità di costruire la struttura e di gestirla per un determinato periodo di tempo. Per la mobilità ciclistica e pedonale, la giunta ritiene strategica la posizione: il parco delle Terme è a pochi passi e c’è la possibilità di collegarsi ai percorsi ciclabili diretti il centro, in val Passiria, in val Venosta e a Bolzano. S’era levata, alla presentazione del progetto, anche qualche voce contraria nel mondo dei pedali: c’è chi afferma che l’area sarebbe sottodimensionata rispetto alla mole di potenziali fruitori. E, se sovrappopolato, la posizione della struttura vicino a un incrocio sarebbe scomoda.

Di altro avviso il sindaco Paul Rösch che in occasione della pubblicazione del bando ha definito il bike point “un passo importante verso la mobilità dolce e il turismo sostenibile. Qui può sorgere un centro di servizi intorno al mondo della bicicletta: deposito sicuro, spogliatoio con armadietti e docce, officina con negozio di articoli dedicati e pompa a disposizione”. E si era parlato anche di alcune stanze per fare alloggiare i ciclisti.

Il 5 aprile, alle 11 in sala giunta, è previsto un incontro nel corso del quale l’amministrazione fornirà agli interessati tutte le delucidazioni richieste in merito. Gli imprenditori avranno poi tempo fino alle 12 del 3 giugno per presentare all’Ufficio protocollo del Comune le loro proposte. Queste verranno quindi valutate in base a diversi criteri, in particolare sotto il profilo urbanistico ed ecologico. Verranno tenute in debita considerazione anche la durata della concessione e il rimborso a favore del Comune. Un ulteriore requisito è, in caso di ampliamento, la conservazione delle peculiarità architettoniche dell’edificio.

Il progetto del distributore di carburanti di via Piave 19 venne concepito nel 1950 dall’ingegner Piero Richard, che si ispirò allo stile Bacciocchi. Mario Bacciocchi, noto anche come "l’architetto dei grattacieli", pianificò - nel periodo fra il 1952 e il 1958 e su commissione dell’Eni - una serie di stazioni di servizio Agip dal design innovativo. L’impianto di via Piave venne realizzato nel 1952 ed entrò in funzione poco dopo per essere poi chiuso definitivamente quindici anni fa. I lavori di bonifica del terreno sono stati eseguiti tra 2015 e il 2016.















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