Bus «on demand»: il futuro del trasporto pubblico 

Cominciano a prendere forma le idee del progetto europeo Mentor Partecipano i Comuni di Merano e Briga-Glis (Svizzera), Sasa, Noi e Postauto 


di Simone Facchini


MERANO. La sfida per migliorare la mobilità meranese ha due fronti aperti. Il primo, più guerrafondaio, riguarda il Piano urbano del traffico sulla cui bozza ancora non c’è convergenza. In parallelo l’amministrazione si sta impegnando su un altro versante, quello dei modelli alternativi. Sistemi, provvedimenti, tecnologie nuove, per certi versi futuristiche, per far spostare la gente senza l’auto privata. È in questa cornice che spunta l’idea, fra le varie, dei minibus “on demand”. Vetture che, per certe tratte, saranno disponibili a richiesta.

Ne hanno discusso tra giovedì e ieri i partner del progetto di mobilità Interreg denominato Mentor. Vede coinvolti il Comune di Merano, la Municipalità svizzera di Briga-Glis nel Canton Vallese, la società di trasporto elvetica Postauto, Noi Techpark e Sasa. L’iniziativa, finanziata dall'Unione europea, era stata presentata lo scorso ottobre e ora cominciano a delinearsi gli indirizzi. Con l'aiuto di soluzioni tecnologicamente avanzate e osservando il comportamento degli utenti in tema di mobilità nelle due città campione - Merano e Briga-Glis, appunto - l’obiettivo è di fornire valide alternative all'uso dell'auto privata.

I tecnici di Postauto hanno presentato alcune soluzioni avveniristiche già adottate, a partire proprio dal bus a chiamata. Ma anche una piattaforma per organizzare la condivisione di auto, il progetto di mobilità ciclabile PubliBike, e corse sperimentali con shuttle bus autonomi, cioè senza autista. Uno di questi, era stato annunciato lo scorso autunno, dovrebbe essere anche testato a Merano. Si è parlato della possibilità di introdurre un pacchetto di tariffe a forfait per l'utilizzo di tutti i servizi di mobilità a disposizione, compreso il car sharing. Più in generale, il progetto mirerà nei prossimi tre anni a sviluppare modelli di mobilità «attraenti e concorrenziali – afferma il Comune in una nota - che convincano la maggior parte delle cittadine e dei cittadini a lasciare le automobili in garage. Per frenare l'aumento del traffico si punterà a potenziare il servizio di trasporto pubblico su gomma e su rotaia, anche con l'impiego di vetture on-demand, e a favorire un maggior utilizzo delle biciclette ampliando il servizio di noleggio e creando infrastrutture per la ricarica e la custodia sicura delle e-bike». È recente l’annuncio di voler trasformare l’ex distributore Agip all’incrocio via Toti-via Piave in un bike point con vari servizi. Inoltre, «l'attivazione di una piattaforma per promuovere la condivisione delle automobili private (car pooling) aiuterà i pendolari e gli ospiti che non possono contare su un agevole collegamento alla rete degli autobus a raggiungere Merano e a tornare al luogo di partenza in modo più efficiente ed economico».

«La mobilità sta cambiando – commenta l'assessora alla mobilità Madeleine Rohrer -, come dimostra l'impiego di veicoli autonomi in altri paesi europei. La nostra città deve attivarsi per essere protagonista di questo cambiamento. Questo progetto rappresenta per Merano una grande occasione».

«Come società di gestione di servizi di trasporto urbani ed extraurbani e partecipata del Comune di Merano, Sasa ha il compito di offrire nuove, efficienti ed innovative forme di mobilità» ha aggiunto Petra Piffer. «Il nostro coinvolgimento in questo progetto ci consentirà di interagire in modo ancora più mirato con l'amministrazione comunale».

Il progetto Mentor si svilupperà fino a a novembre 2021. È finanziato con un fondo di 1,16 milioni di euro del programma Interreg Italia/Svizzera (finanziamento al 100%) e di 320 mila franchi svizzeri per i provvedimenti che verranno attuati in territorio elvetico (finanziamento al 50%).













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