CASTELBELLO. La strada statale della Val Venosta, interrotta tra Laces e Castelbello in entrambi i sensi di marcia per diversi franamenti di roccia, è stata riaperta al traffico dalle 18 di ieri. Poco prima di mezzogiorno, infatti, è stata completata l’operazione di disgaggio della parete rocciosa che minacciava la carreggiata. I tecnici dell’Ufficio geologia e prove materiali della Provincia hanno fatto brillare 150 metri cubi di roccia pericolante grazie all’utilizzo di 40 chili di esplosivo: una volta terminate le operazioni di sgombero del materiale, e dopo un’ulteriore valutazione positiva della sicurezza del tratto interessato, è stata decisa la riapertura della strada. All’intervento hanno partecipato non solo i tecnici del Servizio strade e dell’Ufficio geologia, ma anche i vigili del fuoco di Castelbello, Laces e Tarces.

«L’intervento – sottolinea il direttore dell’Ufficio geologia Volkmar Mair – è stato caratterizzato da due tipi di difficoltà. Da un lato bisognava capire se il brillamento di massi di queste dimensioni poteva funzionare, dall’altro era necessario coordinare al meglio un cantiere che coinvolgeva diverse realtà e diverse strutture, sia provinciali sia comunali». «La statale tra Laces e Castelbello – spiega Stephan Bauer, direttore del Servizio strade Val Venosta – era stata chiusa al traffico inizialmente già sabato scorso. Dopo una breve riapertura e una valutazione dello stato di sicurezza abbiamo deciso che l’unica soluzione possibile per garantire la sicurezza sarebbe stata quella del disgaggio della parete, in modo da eliminare alla radice il problema delle rocce pericolanti». L’assessore competente Florian Mussner sottolinea infine il «rapido ed efficiente intervento dei tecnici provinciali, che hanno fatto tutto il possibile per consentire la riapertura al traffico in tempi brevi».