«Funicolare Merano-Scena per evitare bus al collasso» 

Nuovi dati a sostegno dello studio di fattibilità: «Un milione di corse l’anno» I sindaci tornano in pressing sulla Provincia: «Progetto indispensabile»


di Simone Facchini


MERANO. Arrivano i dati, anche questi elaborati dal team di Willie Hüsler, a dare spalla all’intenzione dei sindaci che insistono per costruire una funicolare tra Merano e Scena e migliorare il collegamento a fune tra Merano e Tirolo. Assieme alle statistiche, l’ingegnere svizzero ha presentato alcune integrazioni al suo studio di fattibilità, questo già sulle scrivanie delle amministrazioni da parecchi mesi. I risultati delle nuove ricerche forniscono carburante alla volontà politica dei tre primi cittadini che rinnovano il pressing sostenendo - in una nota rilasciata da Burgraviato – come questa infrastruttura sia indispensabile per evitare il collasso dei collegamenti, «nella speranza che la Provincia voglia cogliere questa storica opportunità e portare avanti il progetto sovracomunale».

Una cifra su tutte fa da basamento alle considerazioni: secondo le previsioni formulate dall’ingegnere, la funicolare nel tratto tra Scena e Merano si registrerà un milioni di passeggeri (corse) l’anno considerando entrambe le direzioni. Oggi gli autobus hanno una capacità annua di 570 mila passeggeri, che in certi periodi e nei momenti di punta si sovraffollano al punto da lasciare a terra delle persone. Senza contare i ritardi. Per soddisfare con l’utilizzo dei bus un milione di utenti, afferma lo studio, si dovrebbero aggiungere nelle ore di punta durante l'alta stagione almeno sei vetture per il tragitto di andata e altrettante per quello di ritorno. «Una soluzione - dice Hüsler - troppo onerosa sotto il profilo economico, anche perché si dovrebbero acquistare nuovi bus e impiegare ulteriori autisti per poche ore».

I calcoli effettuati da Hüsler asseriscono che una funicolare verrebbe utilizzata durante tutti i periodi dell'anno e soprattutto consentirebbe di alleggerire notevolmente il traffico turistico e del tempo libero che grava su Merano. «Secondo le nostre previsioni – spiega Hüsler - in media di giorno in via Galilei scenderebbero complessivamente ogni ora, in sei differenti corse, dalle 160 alle 200 persone. Nelle ore di punta mattutine, gli arrivi sarebbero invece 400 ogni ora, in settembre 500».

Rimangono diversi nodi da sciogliere. Primo fra tutti, naturalmente, il finanziamento faraonico (circa 40 milioni) per il quale l’impegno della Provincia - che già ne sta spendendo a palate per la circonvallazione nord ovest - è imprescindibile. Argomento piccante anche nell’ottica delle elezioni provinciali. Non ultimo perché la Svp meranese, discostandosi dagli entusiasmi del sindaco Rösch e dei suoi colleghi sul progetto, nei mesi scorsi aveva espresso più di una perplessità. Una riguardava il massiccio concentramento di arrivi in città nella zona di castello Principesco, approdo di entrambi gli impianti ma anche degli automobilisti che sbucheranno dal garage in caverna: per la Stella alpina si rischia il sovraffollamento, la faccenda non pare invece preoccupare Hüsler. Che per contro prevede, così come la Svp sollecitava, l’integrazione della funicolare con la rete del trasporto pubblico cittadino. Nel concreto, tuttavia, la questione si fa ostica. Uno shuttle bus ad alta frequenza potrebbe sì permettere il collegamento con la stazione ferroviaria, ma sono necessari interventi e provvedimenti più o meno invasivi nella zona di castello Principesco dove la giunta ha previsto una piazzetta a misura di pedone, poco compatibile con le giravolte dei pullman. Altro allacciamento con la rete è ipotizzata attraverso una fermata dei bus (elettrici) in corso Libertà presso via Cassa di Risparmio. Ma sulla riapertura del Corso superiore ai bus, le schermaglie sono appena all’inizio.













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