Guerra al rifiuto selvaggio Arriva la videosorveglianza 

La situazione. Le multe salgono a 310 di cui l’80 per cento da 100 euro e il resto da 50 euro  «Scelti anche i siti a rischio ma gli apparecchi possono essere smontati e installati altrove»



Merano. Orwelliani, sì, ma perché proprio non se ne può più. La guerra al rifiuto selvaggio si arma di un potenziamento dei controlli attraverso l’installazione di videocamere di sorveglianza, a cominciare da via Marlengo, via Foscolo, via Lido, via Wolf e piazza San Vigilio. Una scelta repressiva, estrema, quella fatta dalla polizia locale in accordo coi comitati di quartiere e con l’Azienda dei servizi municipalizzati. Intanto salgono a 310 (di cui l’80% da 100 euro e il resto da 50) le multe elevate dall’inizio dell’anno a chi si è macchiato di abbandono illecito di rifiuti o di scorretta differenziazione dell’immondizia.

Come funziona il sistema.

Nell’ambito dell’offensiva contro lo smaltimento illegale di rifiuti scattata a maggio di quest’anno, l’amministrazione comunale ha deciso di impiegare anche la tecnologia. Per impedire l’insudiciamento delle isole ecologiche, a breve entreranno in funzione - in cinque luoghi nei quali in passato il fenomeno del rifiuto selvaggio si è verificato più spesso - videocamere di sorveglianza. I relativi lavori sono in fase di completamento. «Siamo fermamente decisi a procedere per debellare questo fenomeno – spiega il sindaco Paul Rösch –, fenomeno che è causa, per l’Azienda servizi municipalizzati, di ulteriori e ingenti spese. E queste devono essere coperte mediante la riscossione delle tariffe di smaltimento e quindi, in buona sostanza, da tutta la popolazione. Pochi sanno che l’Asm provvede a ripulire ogni singola isola ecologica ogni giorno».

Sul posizionamento delle videocamere interviene Fabrizio Piras, comandante della polizia locale: «È stato concordato con i tecnici della Municipalizzata e con i comitati di quartiere. All’occorrenza, gli apparecchi possono essere smontati e installati altrove. Con questa soluzione saremo ad esempio in grado di identificare gli indisciplinati che fermano i loro veicoli nei pressi delle isole per scaricare materiali ingombranti».

I punti deboli della raccolta.

«Stiamo lavorando a un’offerta migliore (bio per tutti, raccolta della plastica di qualità superiore), sensibilizzando la cittadinanza e facendo controlli più severi – prosegue l’assessora all’ambiente Madeleiner Rohrer –. In particolare i controlli sono necessari anche per rispetto nei confronti di coloro che fanno in modo corretto la raccolta differenziata».

Gli appostamenti effettuati dalla Polizia locale hanno dato i loro frutti. Nel solo mese di agosto gli agenti preposti al servizio specifico hanno beccato in flagrante 29 cittadini intenti a smaltire non correttamente rifiuti urbani. Dall’inizio dell’anno a Merano sono state elevate 310 sanzioni in questo particolare settore.

Ma non sarà il caso di rivedere il sistema di raccolta dei rifiuti? «L’Asm ha incaricato un consulente di valutare i punti deboli del sistema attuale – risponde Rohrer –, soprattutto per quanto riguarda l’umido, la cui raccolta migliorerà con l’ampliamento della struttura di Lana». E perché non fare come a Bolzano, dove c’è il porta a porta e la plastica la si conferisce alle isole ecologiche? «Perché non tutta la plastica può essere riciclata, e per l’amministrazione differenziare quella nelle campane è una spesa in più. Inoltre non possiamo far intendere ai cittadini che gli imballaggi sono tutti uguali, bisogna creare consapevolezza fin dall’acquisto».

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