MERANO

Il giallo della multa: dopo 21 anni a pagare è il Comune

Nel 1997 automobilista romano pizzicato in divieto di sosta. Tutto finisce davanti al giudice: conto da 1.100 euro



MERANO. Doveva incassare una multa per divieto di sosta, si ritrova a dover pagare 1.129 euro di spese legali. Vittima della faccenda dalle tinte kafkiane è il Comune. La cui responsabilità, se di questo si può parlare, è aver affidato a Equitalia la riscossione.

La sanzione, per la più banale e diffusa delle contravvenzioni, avrebbe portato in tesoreria qualche decina di euro. Anzi, all’origine del tutto si dovrebbe parlare di lire, visto che la vicenda risale al 1997. Invece, dopo oltre vent’anni, in via Portici è giunta l’ingiunzione di corrispondere a un automobilista romano la cifra di oltre mille euro su disposizione del giudice di pace della capitale.

In forza a una sentenza, il Comune meranese è tenuto, in via solidale con il Campidoglio, a rifondere la controparte delle spese legali. Questa si era rivolta a un giudice capitolino per contestare alcune multe prese nella sua città, e nel pacchetto ci aveva messo pure quella sanzione che si era trovata appiccicata al parabrezza durante una trasferta a Merano. All’epoca dagli uffici del municipio, visto il mancato pagamento, era partito l’iter ordinario che prevedeva di affidare la riscossione a Equitalia. Il trascorrere degli anni ha fatto perdere memoria di quella pratica, per altro alla fin fine di pochi spiccioli. La trafila tuttavia è andata avanti, nella migliore tradizione delle lungaggini italiche. Finché il giudice di pace è arrivato alla conclusione che non sfiora Equitalia, individuando nelle Municipalità di Merano e Roma gli enti a cui toccare il portafogli. Il consiglio comunale presieduto da Francesca Schir nella sua ultima seduta non ha potuto fa altro che avallare il saldo. Nello stesso pacchetto era fra l’altro contenuto un secondo debito, questo più consistente ma anche più “reale”. Si tratta di 7.605 euro da liquidare allo studio legale Thurin, Vinatzer, Zeller & Partner. Il Comune è stato infatti condannato a rifondere le spese legali della lite di primo e secondo grado riguardante l’hotel Imperial (della società hotel Europa Splendid) e l’accesso delle auto dei suoi ospiti alla Ztl di corso Libertà. 













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