L’Unione: «Aperti solo dodici domeniche» 

L’assemblea. Il distretto del Burgraviato ribadisce la necessità di chiudere nei giorni festivi Resta la concorrenza dei grandi punti vendita: l’associazione invoca un intervento della politica 


Ezio Danieli


Marlengo. L’assemblea dei commercianti dell’unione, tenutasi l’altra sera nella cantina merano a marlengo alla presenza di un centinaio di soci, ha dibattuto a lungo il problema della chiusura dei negozi nelle domeniche e nei giorni festivi. l’unione commercio, auspicando una legge che disciplini meglio il problema, ha ribadito la propria tesi, peraltro già nota: un’apertura per un massimo di otto giornate festive durante l’anno, con possibilità di apertura per 12 giorni per i comuni a elevata vocazione turistica. merano sarebbe fra questi.

Domeniche in famiglia.

L’orientamento dell’Unione è motivato dal fatto che la maggior parte dei negozi locali è a conduzione famigliare ed è proprio la famiglia che ha bisogno di pace e di tranquillità nei giorni di festa. Resta aperto il discorso della grande concorrenza dei grandi punti vendita: proprio per questo l’Unione confida in un intervento politico che faccia chiarezza sul problema della chiusura degli esercizi la domenica e nei giorni festivi. Nel suo intervento di saluto, il presidente Philipp Moser ha presentato lo stato delle cose relativamente al tema delle aperture domenicali e festive, ribadendo l’orientamento dell’Unione. «In questo campo l’Alto Adige necessita di una soluzione autonoma». Moser ha anche ricordato il nuovo sostegno finanziario dell’associazione a favore di attività innovative a livello territoriale in grado di contribuire alla vitalità dei centri urbani.

Il vicepresidente Sandro Pellegrini, invece, ha presentato la nuova struttura dell’associazione e della cooperativa di servizi: «È trascorso ormai più di un anno dalla riorganizzazione dell’Unione, riorganizzazione volta a ottenere un’assistenza di associati e clienti ancor più professionale».

Uno strumento per i Comuni.

Il direttore dell’Unione Bernhard Hilpold ha introdotto la principale relazione dell’assemblea mandamentale, dedicata al tema della geoanalisi in Alto Adige. La geoanalisi consiste in una cartina digitale dell’Alto Adige in grado di simulare gli effetti futuri e di fornire previsioni sulle frequenze e sui flussi di passanti, rappresentando in tal modo un indicatore affidabile dell’attrattiva di una determinata area geografica, di un centro urbano o di una strada commerciale. Queste conoscenze possono essere utili sia alle amministrazioni comunali, chiamate a prendere decisioni o ad avviare progetti locali, sia alle singole aziende che intendano insediarsi o ampliarsi in un particolare luogo. Martin Stampfer, capoarea dell’Unione per lo sviluppo urbano, ha illustrato le possibilità offerte da questo strumento sulla base di alcuni esempi concreti. Sono stati analizzati e simulati gli effetti del nuovo centro commerciale di Lagundo e del nuovo garage in caverna a Merano.

I principali risultati per Lagundo: con l’ampliamento della struttura di via Weingartner, il centro storico perderebbe fino al 6% di frequenze. Questo calo riguarderebbe in maniera preponderante la popolazione residente. La frequenza giornaliera al centro commerciale salirebbe fino al 49,8 per cento. Il garage in caverna, al contrario, comporterebbe una frequenza dei passanti in via Galilei fino a 10.728 persone al giorno. Confrontato con il dato attuale relativo ai passaggi nello stesso punto di accesso ai portici, si tratta di un aumento del 738%.

Nuovi servizi di welfare.

L’assemblea si è conclusa con la premiazione degli associati storici: sono stati premiati per i quarant’anni di iscrizione Loris Introvigne, della val d’Ultimo, e Siegfried Zwischenbrugger, di Plaus. È stato inoltre presentato il tema del welfare aziendale. Sabine Mayr, capoarea dell’Unione per il diritto del lavoro e i servizi sindacali, ha informato i presenti circa i nuovi servizi di welfare con i quali le aziende possono ottimizzare i propri vantaggi fiscali.













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