da domani la rassegna del cai 

La paura che nasce in montagna 

Una serie di incontri che affrontano il lato esistenziale delle scalate



MERANO. La montagna tira fuori la paura che c’è dentro di noi. Tanto è alta, maestosa, incombente, tanto ci fa sentire piccoli e indifesi. E qui le scelte sono due: o ci tiriamo indietro o l’affrontiamo. A cominciare dal freddo, dal quale più tentiamo di proteggerci più ci penetra. E così la pioggia, e la neve, che ci spingono a cercare riparo da qualcosa che va oltre il disagio fisico. La paura, appunto, di sentirci in balia degli elementi. E se invece, pur consapevoli dei nostri limiti, provassimo a uscire da noi stessi e a immergerci nella natura? Ci bagneremmo forse, ma non avremmo più paura perché ci sentiremo parte di quel grande tutto che ci circonda. Succede anche nel mondo civilizzato dove ciò che non conosciamo, il diverso per esempio, ci spaventa. E allora ci chiudiamo in noi stessi, e più ci chiudiamo più aumenta la paura.

Si parlerà di questo giovedì 20 settembre alle 20.30 nella nuova sede del Cai di Merano in Corso Libertà 188, prima di 8 serate e incentrate sui temi della montagna, affrontati però da un’angolatura esistenziale. L’interlocutore sarà Hanspeter Eisendle, scalatore, guida alpina e a suo modo filosofo che ha partecipato a diverse spedizioni himalayane con Reinhold Messner e poi ha proseguito sulle Dolomiti. Ma non si tratterà di un racconto tecnico sulle difficoltà incontrate, ma di ciò che ha provato, del limite fra il possibile e l’impossibile che è appunto all’origine della paura. Un sentimento che riguarda ognuno di noi quando ci troviamo esposti non tanto sulle cime fisiche della montagna, ma su quelle quotidiane della vita.













Altre notizie

Attualità