Legambiente: «Sul verde il Comune cambi passo» 

L’associazione. Il neonato gruppo meranese chiede all’amministrazione più tutele  «Più severità per le concessioni edilizie e agevolazioni per chi cura il patrimonio arboreo»


SIMONE FACCHINI


SIMONE FACCHINI

merano. Il Comune fa tanto per il verde, ma potrebbe e dovrebbe fare di più. Il messaggio proviene dal neonato gruppo meranese di Legambiente - facente capo al circolo di Bolzano guidato dall’architetta Alessia Politi - che ha colto l’occasione dell’incontro informativo organizzato nei giorni scorsi dalla Giardineria comunale per la sua prima uscita pubblica.

«Abbiamo partecipato con interesse alla serata informativa “Alberi in città” organizzata dall’amministrazione meranese ed abbiamo potuto apprezzare la preparazione e la motivazione della responsabile e dei collaboratori delle Giardinerie comunali» recita una nota del gruppo. «Ci è dispiaciuto però che dei tanti politici, che in passato hanno dimostrato il proprio interesse per il verde urbano, solo l’assessora Strohmer fosse presente all’incontro, rendendosi disponibile al confronto con i cittadini».

Più coraggio.

Una tirata d’orecchi, alla quale Legambiente fa seguire una serie di considerazioni. In primo luogo, esorta un piano che tuteli maggiormente il verde e la biodiversità urbani: «Molto si sta facendo a Merano, ma si chiedono ulteriori azioni, più concrete e coraggiose, quali possono ad esempio essere gli alberi nelle piazze cittadine. Anche a Bolzano un recente “sondaggio volante” di Italia Nostra riporta tra le richieste dei cittadini quella di più natura nelle piazze, ad esempio piazza Walther».

A proposito di concretezza: capitolo regolamento edilizio comunale. Il gruppo ambientalista chiede una revisione, soprattutto un maggiore rigore nei confronti di concessioni edilizie che prevedono l’abbattimento di alberi ad alto fusto. «Attualmente – commenta l’associazione - la presenza di un albero in buona salute non costituisce per il Comune di Merano un impedimento nel rilascio delle concessioni. Al contrario, ad esempio nel Comune di Bolzano, è richiesta una perizia che ne attesti la pericolosità o la malattia, lasciando quindi spazio ad eventuali confutazioni».

Legambiente ricorda inoltre, nel caso di alberi monumentali vincolati, di aver chiesto all’ufficio provinciale di occuparsene in modo più esaustivo prima dell’approvazione dei progetti edilizi che potrebbero intaccare la loro salute.

Promozione.

Altro fronte è quello della promozione della cura del verde ad opera dei privati. Legambiente parla della «necessità di incentivare la piantumazione di alberi in caso di nuove costruzioni o ricostruzioni. In particolar modo andrebbe ridotta la superficie di 1000 metri quadrati, prevista dall’articolo 54 del regolamento edilizio cittadino, come area minima per l’obbligo di messa a dimora di un albero ad alto fusto di tipo piccolo. Si dovrebbero prevedere inoltre delle forme di sostegno ai privati che intendano contribuire, nelle loro proprietà, al mantenimento e al miglioramento del patrimonio arboreo della città (agevolazioni fiscali, detrazioni, consulenze o altro). Auspichiamo quindi nuovi incontri – conclude Legambiente Merano -, oltre a quelli già previsti, che vengano adeguatamente pubblicizzati, in modo da coinvolgere il maggior numero possibile di cittadini e rappresentanti politici».













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