Maia apre le porte: «Il Gran Premio è una festa per tutti» 

Giovanni Martone, presidente della Merano Galoppo: «Pubblico, economia, politica: consenso sempre più ampio»



MERANO. Sale la febbre da Gran Premio. Negli ultimi anni l’evento clou della stagione dell’ippodromo è tornato a rappresentare un momento di richiamo per il territorio, oltre che per tutti gli appassionati di ippica a livello che tanto locale quanto internazionale. Momento in cui i riflettori tornano a essere puntati su Maia, sul suo presente e sul suo futuro. «Stiamo portando a termine una stagione decisamente positiva sul piano dell’affluenza di pubblico, in crescita progressiva» spiega Giovanni Martone, presidente della Merano Galoppo, società che da sei anni gestisce l’impianto.

Presidente Martone, qual è il fattore che ha riportato la gente a Maia?

«Parliamo di una struttura storica per la città. Il nostro gruppo, mosso dalla passione di tante persone che anche su base volontaria credono nel progetto, ha cercato di calibrare l’offerta. Mi spiego: l’ippica rimane il perno dell’attività, ma il format si vuole rivolgere a una platea il più possibile ampia. Alle famiglie innanzitutto. Ecco perché tutte le giornate di corse presso il parco giochi ci sono i pony per piccole passeggiate, il salottino con la musica dal vivo, la gastronomia e altre iniziative. Cerchiamo di far passare questo messaggio: l’ippodromo è un opzione per passare un pomeriggio di svago. Non solo ippico».

Nel programma di domani vedremo il primo Gran Premio degli Haflinger.

«Quello degli Haflinger è un movimento con radici profonde nel territorio, e con una lunga tradizione di corse. Da subito abbiamo avviato un percorso per valorizzarle culminato quest’anno in un’organica stagione di competizioni loro riservate che hanno affiancato le corse dei purosangue».

Ora tutte le forze della Merano Galoppo sono concentrate su questo weekend. Dopo sarà di nuovo tempo di guardare alle traiettorie di sviluppo. Quali sono le prospettive?

«La ricerca del consenso di tutti è stata la stella polare che ci ha guidato in questi anni. Il consenso è stato raggiunto su vari fronti: quello della gente che ci premia con la presenza, quello delle realtà economiche che in numero crescente ci appoggiano, e quello della politica. E dunque del Comune che ci ha sempre fornito sostegno e della Provincia. Questa è divenuta nostro sponsor principale con il marchio ombrello “Alto Adige/Südtirol”, riconoscimento del valore turistico che l’ippodromo possiede e da noi sempre sostenuto. Un segnale importante e per noi di enorme stimolo per continuare a impegnarci, malgrado le oggettive difficoltà determinate dal sistema ippico nazionale».

E così arriviamo a Roma. Qualcosa sta cambiando nella gestione del comparto? Insomma, che aria tira nella capitale?

«La Merano Galoppo ha lavorato intensamente per ottenere tutti quei requisiti che hanno consentito a Maia, nella nuova “classificazione ippodromi” alla base del progetto di riforma, di trovarsi in prima fascia assieme a pochissimi altri impianti. Gli effetti di questo risultato si incanalano in tre rami. Per quanto riguarda montepremi e numero di corse, Merano sta già traendo benefici. Rimane invece in mezzo al guado la convenzione, e cioè la distribuzione delle risorse economiche. A Maia sono destinati più soldi rispetto a prima. Ma sui criteri di applicazione della riforma ancora non è stata trovata la quadra».

Presidente, perché questo weekend per lei si dovrebbe andare all’ippodromo?

«Perché sarà un fine settimana di livello internazionale, perché ci saranno tantissimi spunti di intrattenimento. Perché sarà davvero una grande festa, una festa rivolta a tutti».(sim)













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