Nebbia fatale agli anziani morti col Suv 

Robert Mair, 71 anni, e Veronika Wellenzohn Telser, 81, sono usciti di strada sabato sera precipitando per 250 metri


di Bruno Pileggi


SILANDRO. Pochi metri più in là e, forse, il guard rail che inizia all’altezza di una curva avrebbe potuto salvare Robert Mair e Veronika Wellenzohn Telser, precipitati nella serata di sabato all’interno della loro auto mentre scendevano dal maso Gmahr a Monte Sole verso Silandro.

Forse. Non si potrà sapere. Si sa invece, purtroppo, che il Suv guidato da Robert Mair, 71 anni, è volato per quasi 250 metri nel burrone che si spalanca sotto la strada a una corsia, la strada comunale di Monte di mezzo. L’hanno fermato nella sua corsa assurda alcuni alberi, quando l’abitacolo era stato ridotto ormai a un intrico di lamiere dagli urti e dai ribaltamenti, quando non c’era nulla da fare per salvare l’uomo e la donna che gli sedeva accanto, Veronica Wellenzohn Telser, nata nel 1936.

A ucciderli è stata la tremenda uscita di strada, poco dopo le 20 di sabato, ma quella sbandata senza possibilità di rimedio e di salvezza è stata causata, molto probabilmente, dalla scarsa visibilità che c’era in zona, a una quota intorno ai 1700 metri.

Nevicava, anche se non in modo forte, e soprattutto c’era nebbia, a banchi, a tratti intensissima, capace di disturbare il tragitto in macchina che pure per i due doveva essere abituale. Mair, dopo un vita da contadino, dedicava il suo tempo libero tra l’altro ad aiutare la donna con una serie di lavori di manutenzione del vecchio maso e del terreno circostante, le proprietà che lei possedeva e dove aveva abitato a Monte Sole. Lui era residente a Vezzano di Silandro, lei invece adesso stava giù in paese, dove appunto stavano rientrando dopo una giornata a mettere in ordine la casa su “in montagna”.

Lui avrebbe accompagnato la sua conoscente e poi sarebbe rincasato. Invece quel maltempo ha offuscato tutto, ha confuso la strada di casa in mezzo alla neve, ha permesso che il Suv imboccasse un pendio da cui era impossibile risalire e lungo il quale era impossibile scendere e ha lasciato la protezione del guard rail solamente pochi metri distante.

I soccorritori si sono precipitati alla prima segnalazione che qualcosa di tremendo era accaduto verso Monte Sole. C’erano i carabinieri del radiomobile della compagnia di Silandro, che poi hanno compiuto i rilievi con i colleghi della stazione di Martello, c’erano le ambulanze del 118 e della Croce Bianca, gli uomini del Soccorso alpino, i vigili del fuoco volontari di Silandro.

Hanno dovuto fare anche loro, innanzi tutto, i conti con il maltempo e non è stato facile individuare il punto esatto dove il veicolo aveva abbandonato la strada ed era precipitato. Una volta rintracciato il Suv distrutto, per i soccorritori è stato necessario lavorare a lungo per riuscire ad estrarre i corpi da ciò che restava del mezzo. Hanno dovuto impiegare anche le pinze idrauliche per tagliare lamiere e parti dell’abitacolo. Infine, hanno ricomposto le salme e le hanno portate a valle, nella camera mortuaria dell’ospedale di Silandro, in attesa dell’allestimento dei funerali, attesi domani o mercoledì.

Veronika Wellenzohn Telser era vedova. Ha nove figli. Robert Mair lascia a Vezzano di Silandro la moglie e due figlie. A Silandro e nelle frazioni li conoscono tutti, per le loro attività di contadini e per il maso su a Monte Sole, per il lavoro in una località di montagna dove non è facile tirare avanti con i campi e dove il maso richiede sempre attenzione e piccoli e grandi lavori. Era una fatica che valeva la pena per Veronika Wellenzohn Telser e Robert Mair, valeva la pena da decenni ormai, fino alla curva sparita nel buio e nella nebbia di sabato sera.

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