Pista di ponte Teatro, convivenza difficoltosa 

Il nuovo tratto. La viabilità promiscua costringe chi si muove in bici a fare i conti coi pedoni Claudio Ferrari (Fiab): «Pericolosa l’interruzione del percorso ciclabile prima di corso Libertà»


Ezio Danieli


Merano. Su ponte Teatro è stato aperto il nuovo tratto della pedociclabile che collega piazza Terme e piazza Teatro. È stato allargato e asfaltato. La pista ha anche tolto un po’ di spazio alla viabilità automobilistica, già penalizzata dal bivio con viale delle Terme e con la svolta a sinistra per chi esce dal tunnel. Ma la prospettiva della convivenza forzata tra i pedoni e i ciclisti, i quali fortunatamente continuano ad aumentare, potrebbe non essere delle più confortanti. Non è di questo parere Claudio Ferrari, referente per Merano della Federazione amici della bici (Fiab) provinciale, il quale però porta alla luce un nodo ben più rilevante per le due ruote.

«Il problema della convivenza sulla pista promiscua si può risolvere – dice Ferrari –. C’è bisogno di più educazione da parte di noi ciclisti, come già accade in diversi paesi europei. Il problema, ben più grave, è che la ciclabile su ponte Teatro non ha uno sbocco dalla parte di corso Libertà. Questa interruzione la riteniamo un ostacolo. Dalla parte opposta c’è il collegamento con le Terme e con la pista che prosegue poi per Maia Alta e la val Passiria. L’interruzione dalla parte del Corso è un problema che ci auguriamo venga risolto, altrimenti il ciclista è a rischio. Tocca all’amministrazione comunale trovare la giusta soluzione per dare continuità al tratto di ciclabile». Ferrari ricorda ancora che non è mai stato fatto un piano complessivo della ciclabilità, ma sempre e solo interventi-spot, piccoli provvedimenti che non si inseriscono in un vero e proprio sistema. Ne derivano problemi di accessibilità: «Quante piste si interrompono bruscamente, lasciando gli utenti della strada in balìa di strade miste? La passerella delle Terme è transitabile solo di notte, e di giorno è un’interruzione del percorso. O la nuova pista di via Matteotti, che si interrompe all’incrocio con via Roma. Il Burgraviato invece sta lavorando bene sulle piste intorno a Merano».

Il problema di ponte Teatro è proprio la mancanza di continuità del tratto di ciclabile. Chi va in bici arriva in piazza Teatro e poi si trova a proseguire in mezzo al traffico. Quindi rischia parecchio. Ferrari sottolinea la necessità di una maggiore educazione dei ciclisti. «Per uno che si comporti male si scredita l’intera categoria: la Fiab, collegata alle altre associazioni ciclistiche europee, si prefigge di intervenire sulla loro educazione. Mi riferisco in particolare ai molti che percorrono le passeggiate con la bici. Devono rendersi conto che il loro atteggiamento è pericoloso per i pedoni: finché non saranno più attenti sarà difficile un rapporto corretto con chi va a piedi».

Resta la confusione urbanistica con le realtà delle forze economiche che hanno progetti diversi dai ciclisti: «Mi riferisco – conclude Ferrari – a commercianti e tassisti, come in via Huber, dove per garantire l’accesso al centro commerciale in entrambi i sensi di marcia si è tolta la ciclabile, che era preziosissima per gli alunni delle scuole. È un fatto di cultura, da noi si continuano a privilegiare le auto, mentre in altri paesi europei la priorità è concessa alle biciclette».













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