Pitsch, per il personale si pesca fuori provincia 

Assistenza anziani, le assunzioni in pianta stabile tra le sfide del nuovo cda La barriera rimane il patentino di bilinguismo: l’ente finanzia i corsi di tedesco  


di Simone Facchini


MERANO. La sfida del personale. La dovrà affrontare il nuovo cda della fondazione Pitsch, ereditando la patata bollente dalla precedente gestione. È stato questo uno dei temi affrontati nel primo approccio fra l’ente che gestisce buona parte delle strutture di assistenza agli anziani della città e l’amministrazione comunale. All’orizzonte si stagliano grandi manovre nel settore: l’abbandono del Sant’Antonio contestuale alla costruzione del nuovo centro per lungodegenti nell’area del parcheggio dell’ospedale e il rinnovo per la convenzione del Seisenegg. Ma anche l’introduzione della lista di attesa unica per le case di riposo, dove all’apertura della Pitsch fanno da contraltare le resistenze delle strutture più piccole.

Il patentino di bilinguismo rimane la barriera sul quale si scontrano le necessità di personale qualificato. La Pitsch si avvale ormai con costanza di assunzioni a tempo determinato di collaboratori provenienti da fuori regione. A loro paga corsi di tedesco per prepararli ad affrontare l’esame la certificazione linguistica e quindi accedere ai concorsi. Per dare la misura del tema: nell’ultimo concorso per infermieri in 5 sono stati abilitati, e devono ancora accettare l’incarico; ieri al concorso per l’assunzione di Osa (operatori socio-assistenziali) si sono presentati in 4 a fronte dei 21,5 posti banditi. Del problema sono pienamente consapevoli le istituzioni. La Provincia e l’associazione provinciale delle case di riposo cercano di trovare il bandolo della matassa per ovviare a una situazione che diventa sempre più difficile da sostenere.

Anche di questo hanno parlato lunedì, alla clinica Sant'Antonio di via Cavour, l'assessore ai servizi sociali Stefan Frötscher e il nuovo presidente della fondazione Pitsch Walter Schweigkofler. Alla riunione hanno preso parte anche il direttore dell’ente, Alex Huber, e il capo di gabinetto del sindaco Lukas Elsler. Frötscher ha ribadito l’appoggio alla fondazione, controllato dallo stesso Comune: «In conseguenza dello sviluppo demografico – ha detto – ci troveremo, nell’ambito dei servizi di assistenza agli anziani, a fare i conti con nuove sfide. Sono certo che, grazie alla collaborazione con un partner così solido ed esperto come la Fondazione Pitsch, riusciremo ad affrontarle nel migliore dei modi». Nel corso della prima metà del 2019, al Sant’Antonio sono previsti lavori di adattamento della struttura alle norme antincendio, ma senza ulteriori investimenti e migliorie l’edificio rimarrà efficiente e funzionale al massimo fino al 2022. Da qui il bando per la realizzazione di un nuovo centro per lungodegenti presso l’ospedale, che – stando a quanto dichiarato finora – verrà sempre gestito dalla Pitsch. Gli esiti del bando saranno resi noti a fine gennaio.















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