Ponte di ferro senza auto Quattro mesi di test 

Mobilità. Più lunghi del previsto, i lavori di restauro iniziati a febbraio: termineranno i primi di luglio L’assessora Rohrer: «Sperimentazione per verificare gli effetti su traffico e attività commerciali»



Merano. Ci vorranno ancora più di dieci giorni per completare i lavori che da qualche mese stanno interessando il ponte di ferro, chiusi al traffico di veicoli e pedoni. In corso d’opera, sono emersi problemi alla struttura metallica che hanno richiesto interventi di manutenzione più incisivi e lunghi e lunghi del previsto. Il passaggio sul Passirio sarà riaperto i primi di luglio. Lo ha assicurato ieri l’amministrazione comunale annunciando però un novità: fino alla fine di ottobre il ponte sarà transitabile solo da biciclette e pedoni. Sarà una fase sperimentale in base ai cui esiti si deciderà se rendere definitivo il provvedimento che, ha affermato ieri l’assessora alla mobilità Madeleine Rohrer spalleggiata dal sindaco Paul Rösch, è stato sollecitato da una petizione di un comitato promosso da alcuni residenti della stessa via. Autoveicoli e moto non potranno dunque immettersi in via Speckbacher attraverso il ponte, bensì solo dalla rotatoria di piazza Mazzini. L’iniziativa calpesta le ragioni delle attività commerciali della strada che nel traffico di passaggio trovano ossigeno. Non ultimo, il divieto di svoltare sul ponte per chi proviene di via Marlengo finisce per gravare sul traffico di via Manzoni che deve fare i conti con l’incrocio con l’intasato asse ponte Rezia-via Petrarca.

Gli altri ponti.

La creazione di una strada residenziale è l’idea che soggiace al test. «Siamo lieti di sostenere iniziative intese ad alleggerire il traffico». Anche se, di fatto, finisce solo per spostarlo. «Questa fase di prova si svolgerà proprio per poter comprendere meglio quali effetti abbia questa legittima richiesta di una maggiore qualità di vita sulle attività economiche della zona», ha spiegato Rohrer calcolando in centinaio le firme raccolte a sostegno della petizione. Le attività commerciali hanno già fatto sentire la loro contrarietà nei confronti del provvedimento e tanti, fra i residenti, sono anche coloro che hanno rifiutato di firmare. In via Speckbacher si trovano lo storico parrucchiere Rufinatscha, il Centro Veterinario Meranese, un negozio di alimentari, la cooperativa Turandot.

Il ponte di ferro, è bene ricordarlo, è uno dei quattro passaggi che permette di scavalcare il Passirio con i mezzi motorizzati. Di fatto, considerato che per ponte della Posta valgono le limitazioni di Ztl, al traffico ordinario rimanevano tre soluzioni. La chiusura del ponte di ferro fa concentrare tutto il traffico veicolare su ponte Rezia e ponte Teatro.

Il precedente di via Peter Mayr.

«Con un provvedimento analogo, anch’esso sollecitato dai residenti e testato per mesi, in via Peter Mayr abbiamo ottenuto buoni risultati. Quella strada diventerà a senso unico e sarà dotata di pista ciclabile. «Abbiamo deciso di testare la soluzione fino alla fine di ottobre anche per verificare l’impatto della nuova viabilità con il traffico scolastico» ha aggiunto Karl Stricker, capitano della polizia locale, secondo il quale durante i lavori al ponte l’incremento del traffico presso ponte Rezia sarebbe stato lieve, «perché negli ultimi anni il numero di veicoli lungo via Marlengo si è andato alleggerendo. Per evitare attese al passaggio a livello, molti automobilisti preferiscono utilizzare l’uscita della MeBo con il tunnel che sbuca in via IV Novembre».

Decisione che divide.

La decisione, seppur in via sperimentale, è destinata a fare discutere e a dividere. Del resto, per le scelte sulla mobilità questa giunta è finita a più riprese sulla graticola, scatenando soprattutto le ire degli automobilisti che si sono sentiti bersagliati. Basta l’esempio di via Matteotti, dove la questione riguardava non il passaggio veicolare bensì il taglio del parcheggio, ha dimostrato quanto le scelte in materia di viabilità possano influire sull’andamento delle attività commerciali.

Sullo sfondo rimane il Piano urbano del traffico elaborato dall’ingegner Stefano Ciurnelli, che prossimamente approderà in consiglio comunale.

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