Prove di “ecomobilità” con l’autobus hi-tech 

Il test a livello provinciale. Fino al 20 maggio un mezzo elettrico al 100% tra stazione e centro Silenzioso e ad accessibilità universale, farà da battistrada all’obiettivo emissioni zero di Sasa


Sara Martinello


Merano. Fino al 20 maggio i cittadini avranno la possibilità di toccare con mano la bellezza della mobilità sostenibile. Questa la promessa di Alstom, azienda produttrice di treni, metropolitane e tram che per la settimana in corso ha portato a Merano Aptis, un modello di autobus elettrico innovativo, a dimostrazione del fatto che mezzi pubblici attraenti e universalmente accessibili possono contribuire a cambiare le abitudini delle persone. Perché – come ricordato dall’assessora Madeleine Rohrer durante la conferenza stampa di presentazione, ieri, negli spazi della Mediateca multilingue – dei 130 mila spostamenti annui sul suolo cittadino, solo il 9% è attraverso il trasporto pubblico. Un dato basso rispetto ad altre città di dimensioni simili: così Sasa ha scelto Merano come tappa altoatesina del tour di prove di Aptis, e il Comune ha accolto di buon grado l’opportunità.

Lo stato dell’arte di Sasa.

Per perseguire l’obiettivo “emissioni zero” stabilito anche dal Piano provinciale della mobilità, Sasa ha dato il via al rinnovo della propria flotta. Per ora sulle strade urbane della provincia sono in circolazione cinque bus elettrici, costati alla Provincia circa 4,5 milioni di euro, e altrettanti mezzi a trazione a idrogeno, frutto del progetto Chic. «Per l’elettrificazione totale – spiega il presidente Stefano Pagani – servono le infrastrutture, principalmente stazioni di ricarica veloce, in modo che ai mezzi siano sufficienti pause di cinque minuti per rimettersi in circolazione senza appesantire il sistema di turni. Con la ricarica lenta, come quella del deposito meranese, un autobus resta fermo per 24 ore». Ora Sasa è in attesa di una fornitura di 42 autobus ibridi. Il percorso di Alstom, prosegue Pagani, «si inserisce in quello che Sasa sta seguendo nella direzione dell’obiettivo emissioni zero, per il quale serve un intreccio fra aspetti tecnologici, condivisione sul piano politico e partecipazione dei cittadini».

Il bus che sembra un tram.

Aptis, vincitore del premio all’innovazione della fiera Busworld 2017, è il mezzo con cui il gruppo industriale Alstom vuole inserirsi nel settore della mobilità integrata. La sua progettazione ha preso le mosse dall’esperienza nella produzione tranviaria, mettendo a sistema le esigenze di contenimento dei costi di gestione e di accessibilità universale. E soprattutto di sostenibilità, dato che secondo le previsioni nel 2050 il 70% della popolazione globale vivrà nei centri urbani. Ne risulta un mezzo “agile”, cioè ampiamente manovrabile anche in fase di parcheggio o di accostamento alla banchina grazie a quattro ruote sterzanti («che hanno dato ottimi risultati anche nelle stradine più strette di Firenze, Genova e Bologna», fa sapere Michele Viale, amministratore delegato di Alstom Ferroviaria). Ha un’autonomia di 250 chilometri e due sistemi di ricarica, cioè quello notturno, di 5 o 6 ore, e quello diurno, per raggiungere il 20% dell’autonomia in 5 minuti. Il pianale è completamente ribassato, in modo da migliorare l’accessibilità, e solo nella parte posteriore del mezzo prevede un innalzamento verso un’area “panoramica”, dove i finestrini diventano vere e proprie vetrine sulla strada. La vetratura, infatti, supera del 20% quella dei mezzi tradizionali. I produttori garantiscono che «il motore di trazione non ha bisogno di manutenzione, se non dopo i 15 anni di utilizzo». Bocche cucite sul prezzo, che dovrebbe essere definito in relazione alla competitività con gli altri player europei e ai quantitativi ordinati dalle singole città. Strasburgo ne ha recentemente acquistati 12 lunghi dodici metri e provvisti di tre porte.

Il test meranese.

«Abbiamo istituito un servizio shuttle gratuito a cadenza di 15 minuti – spiega Petra Piffer, direttrice generale di Sasa – tra la stazione, corso Libertà inferiore, piazza Teatro, via delle Corse e via Alpini. Il test permetterà di raccogliere dei dati sulle prestazioni del mezzo, ai quali più avanti seguiranno test su più linee, tra Merano, Bolzano e Laives, per valutare l’elettrificazione totale. Intanto, fino al 20 maggio, i passeggeri si godranno un autobus silenzioso, senza vibrazioni e sobbalzi».













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