Riaperto il sentiero dell’Eremita 

Ultimata l’opera di disgaggio. In aprile erano franati 30 metri cubi di roccia



MERANO. A fine giugno l’amministrazione comunale aveva incaricato la ditta Consolrocce Srl di Rovereto di effettuare i lavori di disgaggio e di messa in sicurezza del pendio in val di Nova lungo il quale, nell’aprile scorso, si era verificata una frana. Giovedì, a lavori ultimati, il sentiero è stato riaperto al transito.

Lo scorso 13 aprile dal pendio che sovrasta il sentiero 2B si erano staccati circa trenta metri cubi di materiale roccioso, finito sia sul sentiero sia in parte sul ponte di legno nei pressi dell’Hotel Eremita. Fortunatamente nessuno era rimasto coinvolto nell’incidente, anche se per accertarsene erano intervenuti i vigili del fuoco di Labers e il soccorso alpino. Durante un intervento di quattro ore, con l’escavatore erano stati rimossi i massi più grandi, mentre i detriti erano rimasti sul sentiero per qualche giorno. C’era il rischio, infatti, che altri dieci, quindici metri cubi di roccia franassero sul sentiero, rischio che aveva portato i vigili del fuoco e il geologo Nikolaus Mittermeier a decretarne la chiusura per qualche giorno e a monitorare la situazione.

Il sentiero, che collega l’abitato di Labers con la val di Nova, è piuttosto frequentato da escursionisti e amanti della mountain bike. Secondo la perizia redatta dal geologo Gianni Piffer, interpellato dal Comune per una consulenza professionale, nella zona sussisteva il pericolo di ulteriori frane. Per questa ragione a fine giugno il Comune di Merano aveva incaricato la ditta Consolrocce srl di Rovereto di effettuare i lavori di disgaggio e di messa in sicurezza del pendio in questione. L’intervento si è concluso giovedì con la riapertura del passaggio, che porta dal ponte di legno al maso Kiendl. L’opera è costata 85mila euro.













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