Rohrer replica a Cavini sul Put «Oltre al tunnel tante altre misure»

Merano. Romano Cavini, assessore alla mobilità negli anni ’90, ha formulato di recente su queste pagine alcune osservazioni sul Put, il Piano urbano del traffico che ancora fino al 3 maggio è al...



Merano. Romano Cavini, assessore alla mobilità negli anni ’90, ha formulato di recente su queste pagine alcune osservazioni sul Put, il Piano urbano del traffico che ancora fino al 3 maggio è al vaglio di tutti i meranesi: fino a tale data è infatti possibile inviare commenti e suggerimenti al Comune e partecipare così a questo documento strategico. L’assessora alla mobilità e all’urbanistica, Madeleine Rohrer, ha apprezzato i commenti positivi in riferimento alla riapertura corso Libertà e alle prospettive di ulteriori zone a traffico limitato, ma soprattutto l’impegno di Cavini per stimolare il dibattito e portare attenzione al Piano, così importante per tutta la città.

Parcheggi.

Ma vi sono state anche alcune osservazioni critiche. «L’ex collega - asserisce Rohrer - si dichiara deluso per l’assenza del garage interrato sotto l’ex areale ferroviario e per la riduzione dei parcheggi in superficie per i pendolari. Sono felice di poter rassicurare il signor Cavini facendo notare che il Put adottato dalla giunta e pubblicato sul sito del Comune prevede che “nell’ambito della realizzazione del Centro di mobilità potrà essere realizzato anche un garage interrato che dovrà essere pianificato in accordo con lo sviluppo della zona e con lo strumento di pianificazione più appropriato”. Viene inoltre specificato nel capitolo sui parcheggi che “I parcheggi di interscambio previsti dal Put presso la stazione centrale di Merano sono collocati entrambi all’interno dell’areale della stazione ferroviaria su aree di proprietà comunale (parcheggio che si affaccia su via IV Novembre) e provinciale (parcheggio che si affaccia su via San Giuseppe). Complessivamente saranno disponibili oltre 500 posti a raso che sostituiranno anche l’offerta attuale garantita dal parcheggio Prader di cui si prevede la dismissione per creare una nuova autostazione».

Tunnel e garage in caverna.

Nell’analisi di Cavini si sostiene inoltre che rispetto all’azione prevarrebbe “l’attesa spasmodica e quasi messianica del tunnel con annesso garage in caverna”. «Anche su questo punto - continua Rohrer - mi sento di rinfrancare Cavini: sia nel corso delle diverse riunioni con la cittadinanza che nell’introduzione del Put stesso è stato chiaramente esplicitato che la circonvallazione non è di certo il punto di partenza di questo piano: “(…) il miglioramento della mobilità urbana e dell’inquinamento all’interno della città senza affidarsi unicamente all’atteso completamento della circonvallazione di nord-ovest per cui occorrerà attendere circa 6 anni”. In altre parole: concordiamo con l’ex assessore - e lo abbiamo espresso a chiare lettere, più volte, anche sulle pagine dell’Alto Adige - che per intervenire sul traffico non si può aspettare il completamento del secondo lotto. E non si è trattato di un commento politico, ma dei risultati di rilevamenti del traffico che hanno dimostrato che l’impatto del tunnel non sarà affatto la soluzione dei problemi di viabilità della nostra città. Dai risultati emerge, infatti, che il tunnel di monte Benedetto non sarà, a tutti gli effetti, una circonvallazione ma prevalentemente un'infrastruttura che ridistribuirà il traffico di scambio tra i quartieri di Merano e il territorio e, per quanto riguarda quello diretto nel centro della città, tenderà a trasferirlo dalle strade che conducono ai parcheggi esistenti nel tunnel e nel suo garage interrato».

Provvedimenti complementari.

Ricorda infine Rohrer che, come nella maggior parte delle città, «anche a Merano, in assenza di interventi che incentivino la diversione modale verso altri mezzi di trasporto, il traffico automobilistico è destinato ad aumentare dell'1% circa all'anno. Il tunnel di monte Benedetto e il garage in caverna di per sé non ridurranno il numero di auto in circolazione nella città di Merano. Il Put proporrà alla politica l'adozione di provvedimenti complementari in grado di rendere percettibili gli effetti positivi che tali infrastrutture possono contribuire a produrre e di aumentare la qualità di vita della popolazione in tutti i quartieri della città».















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