Sfide per 3500 pompieri, al Combi pienone e tifo 

Si sono concluse ieri sera le competizioni dei vigili del fuoco di tutta la provincia Il comandante Gamper: «Mostriamo alla cittadinanza ciò che sappiamo fare»



MERANO. Non si fermano neanche sotto il sole cocente del mezzogiorno, i 3500 vigili del fuoco riuniti in questi giorni a Merano per le gare provinciali dei gruppi attivi e di quelli giovanili. Bardati di tutto punto, i pompieri ieri si sono sfidati in una serie di competizioni un po’ anomale per il campo sportivo Combi: si tratta, infatti, di vere e proprie dimostrazioni dei tanti tipi di intervento “a secco”, cioè senza il fuoco. Per esempio la gara di collegamento dei tubi alla pompa di aspirazione dell’acqua impiegata nell’arginamento delle piene, o la staffetta con gli arnesi del mestiere. Al Combi, ieri, la competizione tra gruppi diversi e la creatività mostravano al pubblico di amici, parenti e curiosi le attività che spesso salvano vite umane e costruzioni.

«Il fattore veramente fondamentale è il lavoro di squadra, unito alla tecnica e alla velocità», spiega il comandante dei vigili del fuoco di Merano città Karl Gamper. «Ogni due anni questa competizione provinciale mostra alla cittadinanza le capacità dei pompieri e lo spirito di unità che permea ogni gruppo. Qualcuno dei residenti all’inizio ha sbuffato per via della musica e delle modifiche alla viabilità, sì, però poi hanno tutti capito che è ben più di una festa e che tutti sono i benvenuti». I gruppi attivi locali sono venuti da Avelengo, Verano, Labers, Maia Alta, mentre quelli giovanili – di cui fanno parte i ragazzi tra i 12 e i 17 anni d’età, per intenderci – sono quelli di Quarazze, Marlengo, Merano, Scena e Tirolo, citando i più vicini. Notevole anche la presenza femminile: «Nei gruppi giovanili le donne sono sempre di più e sempre più forti – conferma Gamper –. Ma la novità di quest’anno sono le gare singole per under 12, in modo da coinvolgere sempre di più le persone nel servizio al prossimo. L’anno prossimo i gruppi giovanili parteciperanno alle gare dell’Euregio, in Austria: staremo a vedere come se la caveranno. Tra i nostri gruppi quello di Labers, per esempio, si difende bene, anche se gli austriaci per questi due giorni ci hanno mandato le loro rappresentanze migliori». Alla fine il raduno provinciale è anche una gita, un modo per conoscere posti nuovi e altri volontari che svolgono lo stesso servizio alla comunità. E non solo, come precisa il comandante. «Non siamo “solo” 3500, ci sono anche le famiglie e gli amici che i gruppi portano a Merano, con benefici per l’economia cittadina, dagli alberghi ai ristoranti, dai negozi agli impianti sportivi come Merano 2000. I proventi della festa per noi sono ben pochi, ma direi che è molto più importante il senso di comunità che si crea intorno a eventi di questa portata». (s.m.)













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Valeria Frangipane

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