Sicurezza, Lega in piazza Rösch: no a Stato di polizia 

Botta e risposta. Manifestazione ieri mattina in centro, sindaco e giunta nel mirino Le richieste: più telecamere e controlli della polizia locale e aumentare l’illuminazione


Simone Facchini


Merano. Sulla sicurezza è scontro aperto, dal sapore preelettorale anche se i manifestanti negano, tra Lega e sindaco. Il presidio leghista di ieri mattina ha toccato un nervo scoperto, tanto che Rösch a breve giro di posta ha replicato con un comunicato. «Inaccettabile la politica del sindaco e le sue prese di posizione», attacca il Carroccio. «No a uno Stato di polizia», ribatte il diretto interessato. Una battaglia combattuta a distanza su un terreno che i fatti di cronaca delle scorse settimane hanno reso bollente. Una trentina i militanti della Lega che hanno manifestato sulla scalinata delle fontane, alcune decine di persone ad ascoltare le rimostranze davanti al viavai del sabato del WineFestival che si stava celebrando accanto. Ma sulla scelta di questa piazza per dimostrare Rita Mattei, vicepresidente del consiglio provinciale, ha puntualizzato: «Qui perché su questo marciapiede Ossi Trojer un mese fa è stato brutalmente aggredito, rischiando la vita». Al megafono si sono susseguiti i consiglieri comunali Sergio Armanini e Alessandro Maestri, l’assessore provinciale Massimo Bessone e il deputato Filippo Maturi. Con alcuni temi ricorrenti. «Il sindaco e la giunta, con tutto quello che sta accadendo, fanno finta di niente». Richiami non solo ai fatti recenti ma anche di un paio di anni fa: «A Merano c’era una cellula jihadista, Rösch li ha liquidati come “quattro polli”. Lo stesso sindaco che ha lustrato le scarpe a un migrante, di fatto incoraggiando un’attività svolta in modo illecito». In sintesi: «Non è vero che Merano è sicura, il pericolo si percepisce». Strali rivolti principalmente al sindaco, ma senza risparmiare le altre componenti di giunta. Poi i leghisti propongono la loro ricetta. «Aumentare la videosorveglianza, illuminare di più alcune zone, concentrare l’impegno della polizia locale sulla sicurezza».

Rösch non ha nessuna intenzione di incassare rimanendo zitto: «La giunta comunale - afferma -, come peraltro è già stato ampiamente reso noto, ha aumentato nel 2017 l’organico della polizia locale di cinque unità e sollevato gli agenti al tempo stesso da incombenze amministrative proprio per garantire una maggiore presenza degli stessi in strada. Continuare ad aumentare la sorveglianza non può essere l'unica soluzione: non abbiamo bisogno di uno Stato di polizia nel quale le persone si comportino bene soltanto perché c'è chi le tiene costantemente sotto controllo. È molto importante, a livello sociale e culturale, l’attività di prevenzione, che abbiamo finora sempre sostenuto e che vogliamo rafforzare. Il compito, di tutti noi, è quello di impegnarci per promuovere una convivenza pacifica evitando di creare allarmismi e di diffondere slogan di odio. Se le iniziative che la Lega intraprende siano davvero efficaci per aumentare la sicurezza a Merano o se non contribuiscano piuttosto ad alimentare la paura e l’insicurezza, ispirate come sono da una non conoscenza della realtà delle cose e dalla volontà di trarne un profitto politico, è una questione che ognuno è libero di spiegare nel modo che ritiene più plausibile».













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