Spazi stretti in biblioteca, donati 7 mila volumi
Scaffali pieni. Nel 2018 libri alle scuole, ai terremotati marchigiani e alla Take Away Library Lavori alla sede attuale per 500 mila euro: si allontana l’idea di un trasferimento all’ex Lewit
Merano. Sono poco meno di settemila i libri – più altri materiali, come audiolibri e Dvd – che dalle maglie del setaccio della Biblioteca civica non passano più. Edizioni ormai superate di testi specialistici, volumi che nessuno prende in prestito da anni, libri semplicemente di troppo negli spazi sempre più stretti di una biblioteca dove gli scaffali fanno a gomiti con tavoli e utenti. Nel frattempo, la struttura di via delle Corse si prepara alla ristrutturazione, con buona pace dei padri benedettini, proprietari dello spazio retrostante l’edificio.
Le vie dello smaltimento.
Non è una novità che periodicamente la biblioteca faccia spazio tra i suoi scaffali inventariando i volumi più vetusti o meno letti, ma ancora in buone condizioni, e quelli che invece sono tanto sgualciti da condizionare il piacere della lettura. Mentre questi ultimi vengono destinati al macero (sebbene sia solo una soluzione ultima alla quale si arriva in casi eccezionali), gran parte è rimessa in circolazione attraverso le bancarelle dei mercatini dell’usato e le postazioni di bookcrossing o con la donazione agli istituti scolastici. Nel 2018, inoltre, una cospicua donazione di libri è stata inviata nel distretto di Tronto e Valfluvione, nella provincia di Ascoli Piceno, nell’ambito di una serie di iniziative volte alla ricostruzione delle biblioteche delle scuole marchigiane danneggiate dai terremoti del 2016 e del 2017.
Dei 6.969 volumi dei quali due recenti delibere della giunta comunale sanciscono l’alienazione, 5.636 provengono dalla sede principale, e 1.333 dalla succursale di Sinigo. Molti, in realtà, hanno già trovato una nuova casa grazie ai meranesi che l’anno scorso li hanno prelevati dalla Take Away Library, gli scaffali sistemati nell’atrio del municipio dai quali ognuno poteva prendere gratuitamente quanti libri voleva. Dodicimila in quattro mesi, un successo. Tanto che la bella iniziativa non potrà essere ripetuta quest’anno, visto che il magazzino della biblioteca è tornato a respirare.
Lavori e dissapori.
E proprio il magazzino sarà oggetto dei lavori di ristrutturazione più urgenti. Tra gli accantonamenti contenuti nel bilancio consuntivo 2018 del Comune, infatti, figurano 500 mila euro da investire nella biblioteca: da tempo la struttura lamenta la scarsa aerazione, fattore limitante per i suoi frequentatori e per chi ci lavora. Così, finalmente, sarà installato un nuovo impianto di aerazione e gli spazi saranno adattati alle nuove norme antincendio, con l’adeguamento del magazzino alla normativa.
Uno stanziamento di fondi che allontana l’idea di una nuova sede ventilata lo scorso dicembre, quando era spuntata l’ipotesi di un trasferimento al posto dell’ex scuola Lewit, oggi occupata dalla succursale delle professionali Hannah Arendt. In via Galilei, in posizione strategica alle spalle del palazzo municipale e di fianco a castello Principesco. Per mettere le mani sulla ex Lewit si dovrebbe presumibilmente agganciare l’operazione a un valzer di permute, considerato che si tratta di un edificio di grandi dimensioni e di valore storico e architettonico non indifferente. E quindi sarebbero in ballo cifre notevoli per le casse municipali.
Al tempo, per l’eventuale apertura di un tavolo di trattative tra Kompatscher e Rösch, si doveva aspettare che la situazione in Provincia si stabilizzasse, date le recenti elezioni. Intanto la Biblioteca si prepara ad affrontare la maretta: il cantiere per l’ampliamento dei locali nel piano interrato e per la creazione di un’uscita di sicurezza nel magazzino occuperebbe parte del cortile dei benedettini, che già avrebbero messo in guardia il personale della struttura riguardo a un’interferenza dei lavori con le lezioni scolastiche. Lavori che durerebbero ben più dei tre mesi delle ferie estive.
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