Tagliati 163 alberi, due «monumentali», la rabbia dei cittadini 

La giunta Rösch si difende: «Erano malati da tempo» Balzarini critico: «L’impressione è che siano molti di più»


di Sara Martinello


MERANO. “Ma quale valore ha il patrimonio arboreo di Merano?”. Esordisce così la lettera aperta che un cittadino ha scritto ad Anni Schwarz, responsabile della giardineria comunale, per chiedere le ragioni del taglio degli alberi. L’occasione, le recenti operazioni in via Europa, in via Carducci e in via Verdi. Sulla stessa scia si collocano le interrogazioni presentate nel febbraio 2017 e nel luglio 2018 dal consigliere comunale Giorgio Balzarini, così come quella risalente allo scorso luglio con la quale le consigliere Francesca Schir e Adriana Valle deprecavano l’abbattimento di alberi e arbusti per far posto alla pista pedociclabile lungo l’argine del Rio Nova.

Giovanni De Zordo è solo uno dei tanti meranesi che si lamentano del taglio degli alberi. Per la precisione, 163 su 7000 nel periodo compreso tra l’inizio del 2017 e i primi sette mesi del 2018. Uno è una sequoia in via San Giuseppe, morta nel 2017, pianta monumentale che si aggiunge a un pioppo del parco Elisabetta morto nel 2015. Percezione o emergenza? “Gironzolando per la città – scrive Giovanni De Zordo nella sua lunga lettera a Schwarz – ho visto tagli di alberi che apparentemente sembrano sani, almeno a giudicare dall’aspetto del tronco. Mi riferisco a quelli abbattuti in via Carducci, in Viale Europa e in via Verdi, e so anche di altri, in diverse zone della città”. Dello stesso tono sono anche le segnalazioni di molti cittadini – non tutti agronomi, s’intende.

L’interrogazione di Balzarini invece si rivolge all’assessora competente Gabriela Strohmer. Ricordando gli abbattimenti lungo la ferrovia in via Zuegg, quelli al campo di calcio di Sinigo, quelli in corso Libertà, in via Otto Huber, sulle passeggiate fino alla zona Gilf e quello di un maestoso albero all’entrata del cimitero, il consigliere della Civica chiede una tregua a “questo continuo ed esagerato taglio di alberi”. “Sono convinto – prosegue – che le spiegazioni tecniche saranno ineccepibili, poiché non ci è dato modo di provare il contrario, e che nonostante tutto altri alberi continueranno a cadere senza una verifica particolarmente attenta.

Sentita Schwarz, Strohmer ha risposto puntualmente (come il consigliere aveva previsto) all’interrogazione di Balzarini, allegando le tabelle che fra le altre cose indicano posizione, nome e dimensioni dei 163 alberi abbattuti tra il primo gennaio 2017 e il 31 luglio 2018. “I nuovi impianti sono eseguiti in autunno e in primavera, e la fresatura delle ceppaie avviene invece solo a inizio autunno”. Ciò significa che alcuni ceppi di alberi abbattuti a fine 2017 potranno essere sostituiti solo ora. “Ciò a esclusione degli alberi tolti vicino alla ferrovia, in virtù delle norme esistenti (per compensare la perdita sono stati piantati in via Speckbacher e nel parco della stazione delle siepi a elevata funzionalità ecologica). Tra l’autunno del 2017 e la primavera del 2018 sono stati piantati 93 alberi sostitutivi nella stessa posizione di quelli abbattuti, e 58 in nuove posizioni. Uno degli obiettivi principali del piano comunale di gestione del rischio delle alberate è garantire la pubblica incolumità e la gestione oculata delle nuove piantumazioni, per poter garantire un patrimonio arboreo sano e vitale nei prossimi decenni e che possa svolgere al meglio la sua funzione di mitigazione ambientale nel contesto urbano”.













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