Tagliati altri alberi,  le proteste dei residenti 

La direttrice della giardineria Schwarz: «Passo doloroso ma erano tutti marci» «Ogni pianta ha la sua carta di identità e il monitoraggio è continuo» 


di Jimmy Milanese


MERANO. Il Comune di Merano ha un patrimonio di quasi 8000 alberi. Come prevede la normativa europea, ognuno di questi è dotato di una vera e propria carta d'identità che indica i suoi valori botanici e biologici, tra i quali l'età, lo stato fito-sanitario di salute e la eventuale pericolosità pubblica in caso di esemplari di particolari dimensioni o minacciati da qualche forma di malattia.

Per questo motivo, spiega Anni Schwarz, direttrice delle Giardinerie comunali «ogni volta che procediamo al doloroso abbattimento di uno dei nostri alberi, è solo ed esclusivamente perché c'è stata una valutazione tecnica e in base alla classe di rischio e alla storia di quella pianta – sottolinea la direttrice - si decide se intervenire in modo radicale, piuttosto che solo con una riduzione delle sue dimensioni».

In caso di abbattimento dell'albero, quasi sempre è prevista la sua sostituzione, tranne quando la crescita eccessiva di esemplari adiacenti a quello abbattuto, suggerisce di non ripristinare l'affollamento botanico.

Ormai sono dieci anni che Merano si è dotata di questo sistema di catalogazione e monitoraggio della flora cittadina, portando la città all'avanguardia a livello europeo nella cura del verde cittadino.

«La cronistoria di ogni albero permette di comprendere quali sono stati i sintomi della pianta che hanno convinto circa la necessità dell'abbattimento», spiega Schwarz, dopo che sia nei vari social network sia alla nostra redazione erano arrivate segnalazioni circa l'abbattimento, ieri mattina, di tre ippocastani d'una certa dimensione in via Ottone Huber.

In particolare, l'intervento programmato per l'abbattimento dei tre ippocastani, si legge nelle schede tecniche degli esemplari, tutte consultabili online, si è reso necessario in seguito al rilevamento di «marciume del tronco e relativa fessurazione, ovvero presenza di corpi fruttiferi di funghi agenti di carie dell'apparato radicale» che avrebbero gradualmente inalzato la pericolosità pubblica di queste piante che avevano raggiunto una altezza di 20 metri per un diametro di quasi 80 centimetri

Totale è la trasparenza, ci tengono a sottolineare dalla Giardinerie comunali, anche in relazione alla cronistoria degli interventi di mantenimento o miglioramento dello stato del verde pubblico cittadino, proprio grazie alla pubblicazione aggiornata di tutti i lavori effettuati sulle piante presenti sul suolo comunale.

Da questi dati, si può facilmente comprendere l'enorme mole di interventi programmati a tale scopo.

Ad esempio, si capisce che l'abbattimento di un albero «senza futuro» costa in media non meno di 500 Euro, mentre è molto piò oneroso il procedimento per la riduzione della chioma, soprattutto negli alberi secolari ad alto fusto. In particolare, tra gli interventi effettuati, spicca la riduzione della chioma del platano secolare che sta all'incrocio tra via Huber e Corso Libertà, che con il suo diametro di quasi quattro metri è considerato un vero e proprio monumento naturale. Per dare una dimensione del fenomeno, solo se si considerano i lavori di manutenzione floreale effettuati negli ultimi mesi in Corso libertà, sono oltre 60 gli interventi di varia natura, dalla potatura allo sfollamento della chioma, per una spesa che si aggira attorno ai 20 mila euro complessivi. Da oggi, forse, con queste informazioni anche chi ha protestato, in questi giorni, per l’abbattimento potrà farsene una ragione.

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