Tensioni tra condomini, un rogo in via Chiesa 

Segnalato un principio d’incendio davanti all’ingresso di una palazzina Episodi di maleducazione avevano già inasprito i rapporti tra gli inquilini


di Sara Martinello


MERANO. Si sarebbe dato fuoco a uno zerbino di gomma arrotolato a cono e opportunamente riempito di stracci, lasciandolo poi all’ingresso di un condominio Ipes di Sinigo: questa la ricostruzione di quanto avvenuto la scorsa notte al civico 4 di via Damiano Chiesa. Ad accorgersi del principio di incendio sarebbe stato una degli inquilini della palazzina, che verso le 4 del mattino stava andando al lavoro: la donna avrebbe domato il rogo evitando che le fiamme raggiungessero la porta d’ingresso di uno degli alloggi, dove dormiva una famiglia.

A segnalarlo è il consigliere provinciale Alessandro Urzì in una denuncia che tocca la delicata situazione del complesso. Tante famiglie diverse, tensioni continue e un episodio che già segna la difficile convivenza. «Solo qualche giorno fa l’Ipes aveva fatto affiggere degli annunci negli androni di alcune palazzine minacciando gli inquilini di far pagare a tutti la rimozione di mobili abbandonati nei giroscale, sempre che qualcuno non avesse segnalato il diretto responsabile, con tanto di prove. Una lettera che ha messo gli inquilini gli uni contro gli altri creando quella tensione che già da tempo cova e che si può pensare abbia contribuito a fomentare l’ignoto autore del grave gesto della notte scorsa».

Urzì fa sapere anche che si sarebbe sporta denuncia ai carabinieri, mentre i vigili del fuoco non sono stati contattati: dai militari dell’Arma, però, non arriva alcuna conferma ufficiale. Le conferme non arrivano nemmeno sotto la palazzina, dove le risposte a chi chieda notizie dell’incendio sono di sincero stupore. Per terra è tutto pulito, così come sono puliti gli infissi della porta. Nessuna macchia nera farebbe sospettare che qualcosa, tantomeno uno zerbino di gomma, sia stato dato alle fiamme. «Gli inquilini hanno provveduto a pulire bene, e non tutti sono stati avvertiti dell’episodio», risponde Urzì. Per il consigliere questo episodio «gravissimo e pericoloso per la famiglia più vicina alla porta d’ingresso, ma anche per tutti gli altri inquilini» è solo l’ultimo, scandaloso segnale di una convivenza inasprita dai comportamenti sempre più maleducati di alcuni. «L’Ipes deve individuare chi abbandona le masserizie negli androni e chi ha atteggiamenti incivili, spesso denunciati, e non colpire indiscriminatamente gli inquilini perbene e senza colpe, peraltro già lungamente esasperati. Se necessario si installino negli edifici a rischio telecamere di sorveglianza per individuare i responsabili di tutta una serie di comportamenti contro il decoro pubblico, come l’abbandono di mobili, materassi e rifiuti nei giro scale e nelle altre aree di pertinenza comune degli edifici. Ma minacciare le persone perbene crea situazioni ingestibili che possono poi sfociare in comportamenti gravi».













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