Via Matteotti, negozianti divisi 

Riaperta la parte superiore. Il nuovo assetto piace, ma restano le perplessità sui parcheggi


di Sara Martinello


MERANO. Riaperta la parte superiore di via Matteotti, con gli ultimi trenta metri di cantiere nello sbocco su via Piave, i commercianti tirano le somme degli ultimi mesi. Qualcuno apprezza il nuovo assetto della via, qualcun altro è ancora risentito nei confronti dell’amministrazione per il protrarsi dei lavori. I posti macchina sono sul lato destro nel senso di marcia, mentre sull’altro c’è un marciapiede largo più di due metri. «I ciclisti credono che sia una pista ciclabile nonostante l’assenza di segnaletica, così sfrecciano su e giù. Non è colpa loro, la larghezza del marciapiede trae in inganno, ma chi esca sovrappensiero da un negozio, magari senza guardarsi intorno, corre un pericolo», commenta Alessandro di Mango, titolare della tabaccheria. Ma la vera preoccupazione che accomuna Di Mango e gli altri esercenti della via sono i parcheggi, ridotti inizialmente da 55 a 20 e aumentati poi a 30 dopo le tante rimostranze. Si aggiunge il fatto che la settimana scorsa la strada sia rimasta chiusa anche al traffico pedonale: «Bisognava scendere lungo via Piave e aggirare le Negrelli. In due giorni ho incassato 150 euro, ho tenuto aperto solo per evitare che la via suscitasse la tristezza di una strada deserta», conclude il tabaccaio. L’unico commerciante pienamente soddisfatto è Gabriel Gögele del negozio di ricambi Autohaus GT , dove non si sono registrate deflessioni negli affari. «Questo intervento serviva da almeno 15 anni. Prima via Matteotti era davvero brutta, con quelle canalette dissestate, il lastricato così levigato che camminarci con la pioggia diventava una sfida... Sì, ora sarà da vedere la questione parcheggi. Per noi, per esempio, è fondamentale poter vedere l’automobile del cliente per capire che cosa gli serva. Ma anche per il trasporto di batterie per auto serve che il mezzo sia vicino, stiamo parlando di apparecchi che pesano 35-40 chili». Stesso discorso per la farmacia all’angolo con via Roma: Stefano Battisti, il titolare, segnala che per alcuni prodotti come pannoloni e bombole d’ossigeno la possibilità di posteggiare l’auto nelle vicinanze è un’autentica esigenza. Inoltre, aggiunge, una grossa fetta della clientela sono persone anziane o invalide, per le quali la difficoltà di deambulazione corrisponde alla necessità di essere accompagnati in automobile o di poter parcheggiare il proprio mezzo nella via. Un paio di mesi fa, alla lavanderia Angela stazionavano abbandonati i cappotti dei clienti che non riuscivano a portarli via a piedi o in bicicletta. Qualcuno poi è passato a ritirare il malloppo, visto il progressivo completamento dei lavori e la riapertura su via dei Magazzini, ma molti preferiscono aspettare la chiusura del cantiere. Da Art Photo Studio, intanto, Mercedes Garcia solleva il polverone - quando ancora ce ne fosse bisogno, visto che ora i lavori sono quasi soltanto di fronte al suo negozio di articoli fotografici. «È una gabbia! Non lavoriamo, in quattro mesi abbiamo perso il 50% dei guadagni, ma l’affitto e le bollette dobbiamo continuare a pagarli».

Opinioni discordi sulla bontà dell’intervento, quindi. Ma su una cosa sono tutti d’accordo: con gli operai, infatti, tutti hanno instaurato un rapporto di amicizia. «Si vede che sono professionisti competenti. Uno di loro ogni tanto canta: ha una voce incredibile, la settimana scorsa ha perfino partecipato ai provini di X Factor», asserisce Di Mango. Già, gli operai, le parabole di tutte le lamentele degli ultimi quattro mesi. Quando finiranno i lavori? «Mah, per martedì sarà difficile. L’ultimo tratto della via è quello più delicato, è pieno di tubature a cui fare attenzione. Sicuramente, però, rispetteremo il termine perentorio del 10 giugno».













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Valeria Frangipane

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