IL DRAMMA

Neonato morto, fermata la madre

E' una raccoglitrice di mele ricoverata a Merano la madre del bimbo abbandonato a Lana sul ciglio della strada. Gli inquirenti contestano anche l’occultamento di cadavere

IL FATTO - Tra la vegetazione il corpo senza vita di un neonato - LE FOTO - Il corpo senza vita del piccino trovato in un cespuglio - IL VIDEO - L'uomo che ha visto il cadavere: "Mi ha fatto troppo male" - LA NOTA DELLA PROCURA - Omicidio aggravato e occultamento di cadavere



BOLZANO. E' una raccoglitrice di mele rumena, ricoverata all’ospedale di Merano e piantonata giorno e notte, la madre del neonato ritrovato lunedì pomeriggio (16 settembre) da una turista tedesca che stava passeggiando tra le rogge di Lana di Sopra. Il bimbo, seminascosto in un cespuglio sul ciglio di vicolo Raffein, aveva testa avvolta in un panno annodato più volte intorno al collo, il cordone ombelicale ancora attaccato.

Alcune indiscrezioni raccolte dai carabinieri tra le lavoratrici dell’Est (impegnate a raccogliere le mele nel Burgraviato) potrebbero dunque aver risolto il caso del neonato trovato morto lunedì pomeriggio poco sopra Lana. Tra le colleghe giunte in Alto Adige per la raccolta della frutta nei mesi autunnali c’era chi sapeva. Di fronte allo shock provocato dal quel piccolo corpicino abbandonato privo di vita come un rifiuto, qualcuno ha deciso di collaborare con i militari.

La mamma è una giovane donna rumena, H.S.M. le sue iniziali, che avrebbe agito perché completamente disperata. Avrebbe affrontato il parto da sola con l’incubo di non riuscire a reggere la situazione anche per il forte rischio di dover abbandonare, almeno per alcuni mesi, il lavoro tra i frutteti.

Lunedì sera la donna è stata accompagnata all’ospedale Tappeiner da una pattuglia dei carabinieri per alcune complicazioni post partum. La giovane è piantonata giorno e notte su disposizione della Procura della Repubblica.

Sono state alcune indiscrezioni trapelate dagli ambienti sanitari a permettere di scoprire che le indagini avevano imboccato una pista ben precisa che i magistrati, deliberatamente, non hanno voluto indicare. Per ora non si sa che cosa abbia raccontato la donna al momento del fermo e se sia stata in grado di illustrare una sua verità.

Le ipotesi di reato sono omicidio aggravato ed occultamento di cadavere

A questo punto l’evolversi dell’inchiesta (con riferimento alla posizione della donna) è legato all’esito dell’autopsia già disposta dalla Procura ed affidata ad un anatomopatologo di fuori regione. L’analisi necroscopica è prevista per la giornata odierna (18 settembre).  













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