LA SENTENZA

No alla revisione della patente per chi non guida da molto tempo

Il Tar di Bolzano mette il paletti al provvedimento amministrativo che, per mantenere la patente, impone di sottoporsi nuovamente agli esami.



BOLZANO. Non è legittimo un provvedimento di revisione della patente basato esclusivamente sul fatto che un automobilista non abbia guidato per molto tempo. Ad affermarlo è il Tar di Bolzano: con la sentenza numero 194 del 9 giugno 2018, le toghe della giustizia amministrativa hanno posto dei precisi paletti al provvedimento che per mantenere il documento rosa impone di sottoporsi nuovamente agli esami.

Nel darne notizia, il quotidiano di informazione giuridica dirittoegiustizia.it della Giuffrè editore, riprendendo il testo del dispositivo ne sottolinea la portata degli effetti: l'esistenza di dubbi sull'idoneità alla guida di un soggetto non può essere «desunta in via meccanica dal fatto che il ricorrente non abbia chiesto il rinnovo della sua patente per un periodo più o meno lungo, senza che venga compiuta una valutazione specifica di altri elementi giustificativi della disposta revisione».

Si tratta di una interpretazione dell'articolo 128 del Codice della Strada, quello appunto sulla revisione della patente, che - rimarca il commento -, segue quanto indicato da circolari della Motorizzazione che «specificano che la revisione non va necessariamente disposta dopo un mancato utilizzo triennale della licenza ma va effettuata una valutazione personalizzata, caso per caso, sui motivi del mancato rinnovo».

È vero, si spiega, che la pubblica amministrazione gode di un'ampia discrezionalità nell'applicare tale tipo di provvedimento ma, come sottolineato nella sentenza, la «discrezionalità del potere esercitato esige tuttavia che la ponderazione degli interessi coinvolti trovi adeguata ricaduta sul piano motivazionale, mediante specificazione degli elementi di valutazione che giustificano in concreto la rinnovazione della verifica dei requisiti di idoneità tecnica alla guida».

Nel caso in oggetto, un autista professionale, sottoposto per un'infrazione al Codice della Strada alla sospensione della patente per due anni, non era più andato a ritirare la licenza di guida e solo dopo cinque anni ne aveva richiesto un duplicato, con la contestuale riclassificazione da categoria C per conduzione di camion a B, per le auto. In tale occasione, si era visto comminare dall'Ufficio patenti della Provincia di Bolzano il provvedimento di revisione, poi impugnato con successo di fronte al Tribunale Regionale di Giustizia Amministrativa, Sezione autonoma di Bolzano.













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