Brunico, l’arte invita i politici a intervenire contro la burocrazia 

In municipio un’opera sulla “mole” di carte negli uffici: un’urna raccoglie le proposte dei candidati alle Provinciali



BRUNICO. Si intitola “Mole burocratica” ed è un’opera d’arte. La firma l’artista Paul Feichter e da qualche giorno la si può vedere negli spazi al primo piano nel municipio di Brunico.

La si può vedere, ammirare, commentare, ma l’opera è fatta anche per essere "utilizzata”. Con “Mole burocratica”, infatti, l’amministrazione della Città di Brunico invita candidate e candidati alle elezioni provinciali a depositare nell’urna collocata nell’ambito dell’installazione le loro proposte per ridurre la quantità di pratiche e incartamenti, documenti e passaggi da ufficio a ufficio necessari per portare avanti i procedimenti collegati o inerenti alle amministrazioni pubbliche. Insomma, proposte contro tempi lunghi e mole (appunto) di "scartoffie" che caratterizzano le nostre visite negli uffici, proposte a favore della sburocratizzazione. “I risultati saranno comunicati dopo le elezioni – annuncia il Comune di Brunico - nella speranza che siano il punto di partenza per un’amministrazione più snella, semplice ed efficace”.

“Tre torri di pratiche, gazzette e bollettini simboleggiano l’eccesso di burocrazia della pubblica amministrazione - così Feichter interpreta la propria opera - Su una torre vediamo un cervello umano come metafora dell’uomo che riflette e agisce e quindi responsabile della produzione di tutto questo materiale. La torre più bassa invita a prendere visione nei testi di legge e ad aggiungerne altri oppure a decidere di non farlo. Se non è l’uomo a ridurre questa pila di atti, lo fa la natura. Infatti, all’estremità della torre si sono insediati funghi che pian piano decompongono il materiale cartaceo. Il disco rigido installato in una delle torre invita invece a riflettere se la tanto attesa sburocratizzazione può essere raggiunta grazie alla digitalizzazione”.

Il segretario generale Alfred Valentin, a sua volta, ha individuato una della cause dell’eccesso di burocrazia: “Gli autori di leggi, direttive, decreti e ordinanze spesso non capiscono le proprie parole. Pochi riescono a trovare parole chiare e comprensibili. Da ciò – osserva il segretario - deriva un margine di interpretazione, che causa procedure burocratiche sempre più complesse. L’incertezza giuridica e la sfiducia - sottolinea Valentin - vanno di pari passo e sono l’origine dell’attuale situazione. Coloro che devono lavorare con tali testi analizzano i paragrafi, le frasi, la parole, cercano di capire, di interpretare, chiedono aiuto. E così l’incomprensibile da un lato diventa un affare per consulenti e lobbisti, dall’altro lato un trauma e un tira e molla per cittadini e funzionari pubblici. Una situazione che spesso finisce persino in tribunale. È dunque giustificato porsi la domanda se la legge è ancora uguale per tutti”.















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