Corvara, la priorità ai pedoni 

La giunta pianifica con 400 mila euro il rifacimento dei marciapiedi e un ponte per la zona sportiva


di Ezio Danieli


CORVARA. A Corvara è il momento di aprire vari cantieri. Per l’importo di 400 mila euro, è stata deliberata una serie di sistemazioni di marciapiedi che nel corso dei mesi invernali avevano subito danni dalla neve e per i lavori di sgombero della stessa. Fra gli interventi c’è la sistemazione del marciapiede di via Col Alto, la strada principale di Corvara, percorso da migliaia di turisti oltre che dai residenti e che presenta soprattutto sulla destra (scendendo verso il bivio per il passo Gardena) dei problemi di ristrettezza.

La giunta comunale che ha deciso anche di stanziare 50 mila euro per realizzare una passerella pedonale per collegare la zona della scuola alle attrezzature sportive. La decisione è motivata dalla necessità di rendere meno problematico il percorso degli scolari per frequentare le lezioni a scuola e per favorire l’accesso alla zona sportiva. Sul rio che corre fra il centro paese e la stazione a valle della seggiovia che sale al Boè esiste già una passerella pedonale, che però è piuttosto distante dalla scuola e quindi non comoda per gli scolari e per i frequentatori della zona sportiva.

A Corvara la prossima fine della stagione turistica coinciderà anche con la ripresa del cantiere per spostare l’acquedotto rimasto dal 2014 a cavallo della frana di Crëp dl Sela. Lo spostamento dell’acquedotto avverrà lungo la statale che porta a passo Gardena ed è stato motivato da franamenti che avevano interessato la zona del vallo protettivo. Lo scavo consentirà di mettere sottoterra anche il collegamento alla rete della fibra ottica che servirà sia Corvara che la frazione di Colfosco. I lavori dovrebbero concludersi entro l’autunno. Il vallo, realizzato ai piedi della frana, ha come noto dimensioni ridotte rispetto al previsto, ma sufficienti per garantire la sicurezza al paese in caso di eventuali nuovi smottamenti. L’esigenza di un vallo, che possa frenare eventuali massi e terriccio che dovessero cadere in futuro, era stata considerata una priorità. Era stato redatto un primo progetto, poi ridotto per due motivi: fermo restando che il vallo è assolutamente necessario, si è pensato di salvaguardare meglio il paesaggio fra Corvara e Colfosco e di garantire una stretta fascia edificabile a ridosso della zona abitativa già esistente.

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