«Cubature libere, ci sono troppe incognite» 

Critiche dell’agente immobiliare pusterese Ponzano: molte le incongruenze della legge urbanistica



BRUNICO. La nuova legge urbanistica provinciale non piace a tutti, addetti ai lavori compresi. Molte le incognite, anche sulle cosiddette «cubature libere», come spiega l’agente immobiliare pusterese della Fiaip Nico Ponzano. «Cubature libere» che hanno un ruolo fondamentale anche in periferia. Centrale anche il tema delle seconde case.

«Le attuali cubature libere - chiede Ponzano - che fine faranno? Se da una cubatura libera si ricavano più appartamenti (senza ampliare) l’immobile va convenzionato? E ancora: se amplio la cubatura libera esistente l’edificio va subito convenzionato o si rimanda alla norma sull’ ampliamento energetico? Cosa succede con i convenzionamenti vecchi in scadenza? Per non parlare dei sottotetti e di tanti altri casi che è meglio non elencare perché sono tali e tanti...».

Ponzano si spinge oltre, tanto da ritenere che l’attuale legge contenga profili destinati ad essere impugnati a breve.

«Tante sono le incognite di questa nuova legge urbanistica che a mio modo di vedere ha profondi punti di incostituzionalità. Forse è giunta l’ ora che si faccia una colletta e si impugni la legge sul convenzionamento. Un’iniziativa da portare avanti, forse, sia a livello nazionale che europeo. Visto che la legge parla espressamente di “nuovi alloggi” e non di “nuova cubatura” mi viene doveroso pensare al peggio. Le case vecchie (cubatura libera) degli altoatesini valgono pertanto adesso molto di meno di quanto non valessero prima dell’ entrata in vigore di questa norma? Per quanto attiene gli alberghi in centro adesso il rapporto non è più 60-40% ma 100 per cento da convenzionare. Per non parlare del fatto che il 10 per cento viene calcolato non sulla cubatura edificata ma sulle cassette postali (nuclei familiari) creando una vera distorsione della realtà in quanto solo pochissimi posti supererebbero la soglia del fatidico 10 per cento (sia che venga calcolata in metri quadrati che con il volume edificatorio). Per non parlare del fatto - conclude Ponzano - che i Comuni, non di rado, battono cassa anche sui costi di urbanizzazione sotto terra applicando la tariffa più alta. Si tratta di importi alti per ogni caseggiato edificato che mancheranno alle casse comunali. Non ci resta che vedere se in futuro, senza i soldi dei turisti italiani che vogliono acquistare, per i bilanci comunali saranno ancora rose e fiori». Per la giunta provinciale la «difesa della Heimat» è evidentemente prioritaria.

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