Decine di minori incoscienti dopo le feste 

Il dottor Zampogna: «Abbiamo fino a 40 accessi in una notte. Cosa mi fa rabbia? I tanti genitori che minimizzano...»


di Massimiliano Bona


BRUNICO. «Solamente io, la notte di San Silvestro, ho assistito e curato 20 pazienti, tra cui molte ragazze minorenni, arrivate esanimi al pronto soccorso. Sette erano gravi e in due casi ho chiamato anche l'anestesista perché temevo potessero esserci delle complicazioni di tipo respiratorio»: a parlare è il dottor Giuseppe Zampogna, ligure di Sestri Levante in Alto Adige dal 2014 e in servizio all'ospedale di Brunico dal 2017. Ciò che deve far riflettere è che non si tratta dell'eccezione ma della regola quando ci sono grandi eventi nel capoluogo pusterese.

Quanti turni fa al pronto soccorso?

«Come internista un paio al mese. Ma ormai ho avuto modo di farmi un'idea precisa».

E qual è?

«Che la festa di Capodanno è solo uno degli eventi in cui queste ragazzine, quasi tutte minorenni, rischiano la vita. I colleghi mi avevano avvisato..».

In quali altre occasioni è capitato?

«Penso alle feste estive, alla notte di Halloween, al ponte dei morti, all'Immacolata...».

Sono tutte incoscienti quando arrivano in ospedale?

«Sono esanimi, stese su una barella e gelate, in alcuni casi con valori prossimi all'ipotermia».

Al risveglio come si comportano?

«Assisto alle reazioni più disparate: c'è chi piange, chi è aggressivo ma anche chi cerca di strapparsi la flebo per andare a casa».

E i genitori?

«Ci sono quelli preoccupati e quelli furenti. Ma a preoccuparmi sono altri».

Quali?

«Quelli che tendono a minimizzare quando li o le vengono a riprendere, perché nella maggior parte dei casi parliamo di minorenni. Forse non si rendono bene conto....».

Di cosa?

«Dei danni che l'alcol può provocare al sistema nervoso centrale o del fatto che quando una ragazzina è ubriaca i freni inibitori calano di molto...».

Lei ha l'impressione che in Alto Adige i minorenni bevano molto di più?

«Accade anche altrove ma come sottolinea un rapporto Istat del 2015 qui si inizia decisamente prima a bere rispetto alla media nazionale».

Lei è anche un genitore. Sarebbe preoccupato se suo figlio si presentasse al pronto soccorso in quelle condizioni?

«Assolutamente sì. Di sicuro non tenderei a liquidare tutto come una semplice bravata. Se non ci fossero i volontari a recuperare e portare queste ragazzine al pronto soccorso in tempi brevissimi quelle in stato più grave potrebbero anche morire per assideramento...».

Qual era il suo stato d'animo il primo gennaio?

«Ero arrabbiato, molto arrabbiato».

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