Dolomiti, il Veneto vuole il treno 

Dopo il punto di Sta, l’intervento del governatore Zaia: «Ferrovia fondamentale per il turismo»


di Francesco Dal Mas


VAL PUSTERIA. Il progetto del Trenino delle Dolomiti non muore. Martin Ausserdorfer di Sta – Strutture trasporto Alto Adige aveva detto che, messe da parte per motivi finanziari e valutazioni delle potenziali utenze, due direttrici (per la Gardena e per la Badia), poteva restare solo la terza: il collegamento tra Cortina e Dobbiaco che potrebbe essere studiato a condizione che il Veneto porti la ferrovia fino a Cortina.

E Luca Zaia, presidente della Regione Veneto, rilancia il sogno dei binari attraverso le Dolomiti. "Riflettendo sulle prospettive di sviluppo delle Dolomiti – ha detto Zaia - abbiamo capito che non basta garantire al turista che approda in laguna o al mare qualche ora a Cortina, ma bisogna offrirgli il giro delle montagne più belle al mondo”. E su questo Zaia è certo che sia d’accordo anche Bolzano, collegabile con Cortina, via treno, attraverso la Pusteria. La Regione Veneto vuol andare avanti e approfitterà dei 200 mila euro messi a disposizione dal Fondo dei Comuni di Confine attraverso la Provincia di Belluno.

“Zaia non rinuncerà al Treno delle Dolomiti, anche per raccogliere la ricaduta d’immagine delle Olimpiadi 2026 – afferma il presidente bellunese Roberto Padrin - E, d’altra parte, se la ferrovia non può rimanere monca, come oggi, a Calalzo, non potrà allungarsi solo fino a Cortina. Non avrebbe nessun senso. Certo – aggiunge Padrin – il treno diventa conveniente se tra Venezia e Cortina impiegheremo al massimo 2 ore, cioè se la ferrovia diventerà concorrenziale alla strada”.

Intanto, Zaia insiste: “È in forte crescita la domanda di un turismo sostenibile, tale da escludere l’uso dell’auto. Il viaggiatore del futuro vuol scoprire il fascino della natura. Ecco perché abbiamo pensato anche a una rete di impianti di salita che permetta di lasciare a casa le auto”.

I sindaci condividono, a cominciare da Alessandra Buzzo (Santo Stefano di Cadore), che sull’anello ferroviario delle Dolomiti è pronta a spendere il pieno consenso del Comelico: "La nostra valle avrebbe un’opportunità unica di uscire dalla marginalità delle direttrici di trasporti". Il consenso arriva anche da Tatiana Pais Becher, sindaco di Auronzo: "Il turismo sarà sempre più naturalistico e il treno è il mezzo ideale. Zaia non si dimentichi che la storia è per la ferrovia; le Olimpiadi 1956 sono ricordate anche per il famoso trenino”.

E per quanto riguarda Bolzano, Zaia si dice convinto che con il tunnel del Brennero bisognerà prepararsi alla mobilità sostenibile di grandi afflussi di turisti dal Centro e dal Nord Europa, verso Venezia, "e se ci possono star dentro le montagne più belle al mondo, tanto di guadagnato". Zaia ricorda i consensi già raccolti, sia dal precedente Governo che da componenti autorevoli di quello in carica. Non solo i parlamentari della Lega, ma anche gli altri si sono pronunciati a favore.















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