Morta nel rogo, disposta l’autopsia 

La Procura propende per la tragedia. Trovata una prolunga accanto al corpo di Nicoleta Caciula «ma non era tesa»


di Mario Bertoldi


BOLZANO. Per il momento resta il mistero anche se con il passare delle ore la Procura della Repubblica pare propendere sempre più per l’ipotesi della disgrazia. La morte di Nicoleta Caciula resta però un “giallo” anche se ieri sera il procuratore Markus Mayr ha puntualizzato che al momento non ci sono tracce evidenti di un coinvolgimento di terze persone. Nonostante tutto, però, alcuni particolari emersi sulla scena della tragedia lasciano per lo meno perplessi. I soccorritori intervenuti su richiesta dei vicini nel mini appartamento della vittima hanno trovato il corpo della donna romena inspiegabilmente avvolto in una coperta , con la finestra chiusa dell’alloggio. Siamo in piena estate e le temperature anche notturne di Brunico non fanno pensare alla necessità di trovare riparo dal freddo come una simile circostanza farebbe presumere. Al momento, poi, la Procura della Repubblica non può disporre neppure di certezze in relazione alla causa di morte. La dottoressa Danela Pol, sostituto procuratore della Repubblica, ha ovviamente disposto l’autopsia sul corpo della vittima. L’esame autoptico, però, sarà svolto solo entro la giornata di domani. Tempi tecnici che stanno rallentando le indagini ma anche la ricostruzione di quanto avvenuto nel piccolo appartamento. Gli inquirenti non sanno neppure (op non hanno voluto rivelare) che cosa effettivamente sia bruciato all’interno della camera. Il primo rapporto dei vigili del fuoco parla di una combustione lenta, quasi sottotraccia, che potrebbe essersi generata per cause ancora imprecisate nel corso della notte. Nel sonno la donna non avrebbe avuto la possibilità di rendersi conto di quanto stesse accadendo se non qualche istante prima di perdere i sensi. Il corpo privo di vita Nicoleta Caciula è stato infatti trovato riverso a terra vicino alla finestra del monolocale. Gli inquirenti ritengono che la donna potrebbe aver respirato a lungo il fumo prodotto dalla lenta combustione. Ad un certo punto si sarebbe svegliata. Intontita e quasi impossibilitata a reagire avrebbe tentato di raggiungere la finestra. In realtà sarebbe caduta subito sul pavimento priva di sensi ed in pochi minuti avrebbe cessato di vivere per gli effetti della intossicazione da fumo. Sarà l’autopsia a confermare o meno questa ricostruzione. Restano da spiegare, comunque, alcune circostanze strane. Il giorno della tragedia era girata la voce che la donna fosse stata trovata con un cappio attorno al collo. Circostanza che gli inquirenti non hanno mai confermato. In effetti ieri il procuratore Markus Mayr ha puntualizzato che la donna aveva vicino al collo e sul torace una prolunga elettrica non collegata alla presa di corrente. Lo stesso magistrato ha anche smentito che la coperta in cui è stata trovata avvolta la vittima fosse di tipo elettrico per generare un maggiore calore. Difficile ipotizzare perchè la donna romena si trovasse in quella posizione ma gli inquirenti hanno smentito categoricamente che cavo elettrico della prolunga fosse avvolto attorno al collo della vittima e fosse teso come se fosse stato utilizzato in un tentativo di strangolamento. Il giorno della tragedia i reparti scientifici dei carabinieri hanno effettuato una serie di rilievi. Per scoprire la verità non si sta lasciando nulla di intentato ma l’ipotesi più accreditata è ancora quella della disgrazia.













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